Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/06/2021 Qui - Film d'animazione (diretto da Michael Arias, statunitense ma giapponese d'adozione) che non ti aspetteresti: oltre che ben realizzato lascia basiti per il suo tasso di violenza ma soprattutto per la crudeltà che porta il regista a non lasciare facili vie d'uscita ai suoi personaggi ed allo spettatore. Non tutto fila alla perfezione e la parte finale eccede in onirismo ma il risultato è più che buono. Infatti, anche se non rimarrà nella leggenda, l'anime (basato sul manga di Taio Matsumoto, ambientato in una città giapponese anonima e futuristica che i fratelli Black e White, a dispetto della Yakuza, considerano il loro territorio) nel complesso non è male (seppur molto difficile da seguire, occasionalmente sorprendente e coinvolgente). I disegni sono sì particolari, ma azzeccati, la storia non è geniale, ma neanche da buttare. L'amicizia come ancora di salvezza, unico mezzo per scacciare le tenebre dal proprio cuore, solita storia, però la variante dal tema principale c'è, il soffocamento della grande città e della modernità, è già qualcosa. I personaggi sono ben fatti e anche discretamente caratterizzati (figli del caos, i due ragazzini rappresentano lo yin e lo yang). Si lascia decisamente guardare, nonostante un certo sovraccarico, di drammaticità e di tutto il resto. Ricomposto il puzzle, trovato un significato, alla fine è un film che vale la sua visione. Voto: 6,5
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