Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/06/2021 Qui - Continua la saga catastrofica di produzione norvegese (nel mezzo pure una variazione con The Tunnel) che dopo il più che discreto e sorprendente The Wave sforna questo sequel che a differenza del primo, che trattava lo tsunami, qui ci propone un terremoto su larga scala attraverso gli occhi degli stessi protagonisti del primo. Come feci per The Wave mi mantengo abbastanza di manica larga soprattutto perché apprezzo queste produzioni che se non altro ci provano in maniera seria a competere con il cinema hollywoodiano (anche se non tutti, quei pochi, ci riescono). Il film non manca certo di difetti e ha un limite ben visibile in quanto effetti speciali. Premio più che altro la serietà con cui si intuisce che il prodotto è stato elaborato e svolto, un cast di attori che s'impegna (ecco aggiungersi Kathrine Thorborg Johansen), e un lavoro di regia (non più Roar Uthaug ma John Andreas Andersen) assolutamente apprezzabile. Alcune scene, anche se non molte, sono ricche di tensione. Resta comunque (molto) meno riuscito rispetto al precedente, anche perché abbastanza scontato e più esagerato. Che poi a memoria, a parte Sharknado, sequel di disaster movie non ricordo, è raro vederne, apprezzabile il coraggio. Voto: 6
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