Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/06/2021 Qui - Il regista Francesco Bruni, già autore dell'interessante Scialla e del valido Tutto quello che vuoi, si cimenta qui con un film che vuole essere drammatico ma in primis commuovente e ironico: vediamo il protagonista che soffre (Kim Rossi Stuart con la sua aria sbattuta è bravissimo nella parte, bene anche il resto del cast che assolve al compito in maniera convincente) ma finanche che cerca di sdrammatizzare mentre riscopre gli affetti più cari (l'ex moglie, i figli, il padre, la nuova sorella) in un contesto dove tutto sommato il male viene "depauperato" dalla sua valenza più brusca e feroce. Poi c'è la visione della madre che appare sul letto di dolore, le scene dell'infanzia perduta che si affacciano nella mente del protagonista etc, cosicché la vicenda scivola lentamente in una rappresentazione che, seppur ben strutturata, appare troppo artefatta, mentre un'ombra di retorica inquina inesorabilmente tutta la pellicola. Una pellicola non perfetta, forse troppo personale e poco propenso ad allargare il proprio raggio d'azione (è infatti ispirata ad una seria e traumatica esperienza personale del regista), ma comunque meritevole della visione e di una considerazione positiva, battutaccia infelice sulla Juventus a parte. Voto: 6
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