Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 09/06/2021 Qui - Una piacevole sorpresa questo film di fantascienza un po' datato (i quasi 50 anni che si porta sulle spalle si vedono tutti). Sulla falsariga del primo insostituibile 2001: Odissea nello Spazio, questo non è assolutamente un sequel ma un film a sé stante. Purtroppo già dagli anni '70 in Italia si usava storpiare i titoli per attirare maggiormente il pubblico citando titoli di successo, il titolo originale (Silent Running) secondo me era perfetto. Questo è un film ambientato totalmente nello spazio (ecco, a parte il tecnico degli effetti speciali, qui all'esordio in regia, l'ambientazione è l'unica cosa in comune con il capolavoro di Kubrick), un film molto ben realizzato da un punto di vista visivo (del resto si parla di Douglas Trumbull, regista, produttore cinematografico ed effettista statunitense, vincitore di due Premi Oscar, noto per aver creato gli effetti speciali dei film Incontri ravvicinati del terzo tipo, Star Trek e Blade Runner), ma anche coinvolgente, riflessivo, e perché no, pure divertente. Un buon film di fantascienza (pur con momenti morti evitabili e dialoghi facili e scontati la storia funziona) dal messaggio ecologista. Il film è infatti un forte monito per la difesa dell'ambiente naturale sulla Terra, il quale è fortemente compromesso dall'attività sconsiderata dell'uomo. Nel film essa ha anzi distrutto ogni forma di vegetazione. Il messaggio e l'ammonimento non sono però didascalici, ma espressi con buon senso attraverso tante situazioni durante lo svolgimento della trama. Il film è anche privo di certi eccessi dell'ecologismo moderno, come la totale denigrazione dell'uomo di fronte alla natura, o la sua totale parificazione ad essa. Bravo Bruce Dern, che con il suo "giardiniere" (e l'apporto degli aiutanti robot) rende bene (e tristemente) l'idea di uomo solo contro tutti disposto a qualunque cosa pur di portare avanti la sua causa persa in partenza. Un bel personaggio, paranoico ma estremamente umano, per cui sarà impossibile non parteggiare. Anche qui comunque, alla fine, gli adorabili robot si riveleranno più umani degli umani stessi. Le scene tra il giardiniere e questi (chiamati simpaticamente Paperino e Paperina) sono le più belle e toccanti del film. Bellissima la canzone "Silent Running - Rejoice In The Sun" di Joan Baez. Ogni nota e parola trasmette allo spettatore una gran voglia di baciare la terra e respirare aria pulita (d'altronde siamo ancora in pieno periodo hippie). Finale molto suggestivo, ma anche un po' triste, l'ultima scena di pochi secondi è da pelle d'oca e ha contribuito a farmi dare un mezzo voto in più all'intera pellicola. Una pellicola seppur ingenua e leggermente noiosa, semplice, toccante ed intelligente. Da rispolverare. Voto: 6,5
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