Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 23/06/2021 Qui - Sequel che per certi versi è affascinante, perché approfondisce meglio il mondo magico e fantastico in cui vive la protagonista (una brava Angelina Jolie, senza infamia né lode), ne allarga gli orizzonti e costruisce bene una sotto-trama legata alle origini della sua "razza". Tutta roba sicuramente apprezzabile sì, ma lontanissima dall'essere originale e se visivamente Maleficent 2 è ai livelli del discreto predecessore, non si può dire altrettanto per quello che riguarda i dialoghi, piuttosto flebili e banali, e le caratterizzazioni di alcuni personaggi ingenue e poco incisive (il Re Tontolone che si risveglia dal nulla e non si fa mezza domanda è ridicolo). Il nuovo regista Joachim Rønning (quello del quinto capitolo dei Pirati dei Caraibi ma soprattutto del bel biopic Kon-Tiki) garantisce infatti lo spettacolo visivo, ma oltre a lasciare irrisolto il problema della scarsa consistenza dei personaggi (protagonista esclusa) del film precedente, mette da parte ogni ambiguità optando per uno schematico e scontato scontro tra Bene e Male, con puntuale trionfo dell'unione in pace e dell'armonia universale (la parte dedicata al mondo nascosto sembra guardare in questo senso ad "Avatar"). Quello che più irrita di questo film è difatti la sceneggiatura, alquanto insensata, con uno sviluppo infantile e banale (prevedibile dal primo all'ultimo minuto) dove gli stereotipi abbondano ed annoiano. E se si esclude una sottilmente perfida Michelle Pfeiffer, il resto del cast (compresa Elle Fanning) è assai sottotono (il ruolo di Filippo passa da Brenton Thwaites a Harris Dickinson, inconsistente come il predecessore). Un bel passo indietro rispetto al primo capitolo, decisamente più frizzante e piacevole. Voto: 5,5
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