martedì 31 maggio 2022

Songbird (2020)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2022 Qui - A 4 anni dalla comparsa, il Covid19 è diventato molto più letale (lo chiamano Covid23) con conseguente imposizione di misure rigidissime come la deportazione forzata degli infetti, ma un corriere immune è disposto a tutto per ricongiungersi alla donna amata. Girato a Los Angeles in piena pandemia, un film distopico che cerca di cavalcarne l'onda emotiva fallendo su tutti i fronti, a riprova che non sempre l'aggancio alla realtà si traduce in maggior realismo: discutibile nei contenuti, superficiale e confuso nella messa in scena, approssimativo e stereotipato nel disegno dei personaggi. Tipo Peter Stormare costretto per l'ennesima volta a recitare sempre la parte dello sbroccato pazzo o la Alexandra Daddario in un ruolo un po' fuori contesto rispetto alla narrazione. E' una storia semplice, a volte anche retorica in certi momenti, ma un film non vive di soli spunti e la parte action è piuttosto limitata. Non sarà certo il primo film nel suo genere, ma sperando che nel 2024 non saremo davvero a questo punto, la prossima volta si spera riuscirà meglio di così. Voto: 5

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