Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2022 Qui - A 4 anni dalla comparsa, il Covid19 è diventato molto più letale (lo
chiamano Covid23) con conseguente imposizione di misure rigidissime come
la deportazione forzata degli infetti, ma un corriere immune è disposto
a tutto per ricongiungersi alla donna amata. Girato a Los Angeles in
piena pandemia, un film distopico che cerca di cavalcarne l'onda emotiva
fallendo su tutti i fronti, a riprova che non sempre l'aggancio alla
realtà si traduce in maggior realismo: discutibile nei contenuti,
superficiale e confuso nella messa in scena, approssimativo e
stereotipato nel disegno dei personaggi. Tipo Peter Stormare costretto
per l'ennesima volta a recitare sempre la parte dello sbroccato pazzo o
la Alexandra Daddario in un ruolo un po' fuori contesto rispetto alla
narrazione. E' una storia semplice, a volte anche retorica in certi
momenti, ma un
film non vive di soli spunti e la parte action è piuttosto limitata. Non
sarà certo il primo film nel suo genere, ma sperando che nel 2024 non
saremo davvero a questo punto, la prossima volta si spera riuscirà
meglio di così.
Voto: 5
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