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martedì 31 maggio 2022

Songbird (2020)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2022 Qui - A 4 anni dalla comparsa, il Covid19 è diventato molto più letale (lo chiamano Covid23) con conseguente imposizione di misure rigidissime come la deportazione forzata degli infetti, ma un corriere immune è disposto a tutto per ricongiungersi alla donna amata. Girato a Los Angeles in piena pandemia, un film distopico che cerca di cavalcarne l'onda emotiva fallendo su tutti i fronti, a riprova che non sempre l'aggancio alla realtà si traduce in maggior realismo: discutibile nei contenuti, superficiale e confuso nella messa in scena, approssimativo e stereotipato nel disegno dei personaggi. Tipo Peter Stormare costretto per l'ennesima volta a recitare sempre la parte dello sbroccato pazzo o la Alexandra Daddario in un ruolo un po' fuori contesto rispetto alla narrazione. E' una storia semplice, a volte anche retorica in certi momenti, ma un film non vive di soli spunti e la parte action è piuttosto limitata. Non sarà certo il primo film nel suo genere, ma sperando che nel 2024 non saremo davvero a questo punto, la prossima volta si spera riuscirà meglio di così. Voto: 5

venerdì 7 giugno 2019

Very Good Girls (2013)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 27/09/2018 Qui - Very Good Girls (Dramma, Usa 2013): Il motivo per cui ho visto questo film è lampante, Dakota Fanning ed Elizabeth Olsen, e in questo senso la scena iniziale, con le due amiche che corrono nude verso il mare, risulta decisamente apprezzata, peccato che poi cominci il film, un dramma adolescenziale profondamente tedioso e privo di qualsiasi spunto originale, mal scritto e peggio interpretato dalle protagoniste e da tutto il cast, comprendente di Demi MooreClark GreggRichard DreyfussEllen BarkinPeter Sarsgaard e Boyd Holbrook. Da quel momento infatti si ha la chiara sensazione di trovarci di fronte a un film di rara piattezza e di disarmante banalità, in cui tematiche e personaggi vengono messi in scena senza il minimo approfondimento o una costruzione narrativa degna di questo nome, e così è. Il film difatti, che racconta di due amiche che decidono di perdere la verginità prima di andare al college e che incredibilmente si innamorano dello stesso ragazzo (facendo così partire un patetico triangolo amoroso), è un progetto mal concepito e peggio realizzato, con una sceneggiatura priva di qualsiasi spunto originale e una messa in scena scolastica in ogni sua componente, che non rende giustizia né ai propri celebrati interpreti né agli importanti temi che cerca vanamente di affrontare. E quindi per colpa di un'imperdonabile pochezza di idee e contenuti, si ha la sensazione di aver assistito a un imperdonabile spreco di tempo e risorse, cosa che viene purtroppo confermata dalla visione di questa mediocre pellicola. Voto: 3

giovedì 16 maggio 2019

Crazy Night - Festa col morto (2017)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 29/03/2018 Qui - Crazy Night - Festa col morto (Commedia, Usa 2017): Non era nelle intenzioni della giovane regista Lucia Aniello scrivere una storia originale, ma probabilmente costruire una commedia irriverente, sboccata, scorretta, nonché femminista, sicuramente sì. La storia infatti (seppur con un pizzico di originalità) è la stessa che si ripete in tutte le commedie nate sulla scia di Una Notte da Leoni e della sua versione al femminile come nell'ultimo Bad Moms, precursori di un intero filone che racconta di amici alle soglie del matrimonio, che si ritrovano per fare bagordi e finiscono nei guai. Anche qui, infatti, le amiche del college si rivedono dopo dieci anni per festeggiare l'addio al nubilato di una di loro, ma la notte brava in una villa di Miami si concluderà con un inevitabile cadavere. Ma se il film con Mila Kunis aveva un suo scopo, questo non ce l'ha. Il film difatti, nonostante un buon cast, perde spesso colpi, colpa soprattutto della frustante sceneggiatura che non soddisfa abbastanza, non è coraggiosa quanto dovrebbe (provando cioè a trasformarsi in una commedia nera ma lo fa con pochissima convinzione) e non diverte per niente (le gag e le battute sono banali, scialbe, ripetitive, molto poco originali, prevedibili e assolutamente non adeguate appunto per una commedia nera, e perciò non bastevole per assicurare un intrattenimento sufficientemente valido), riesce solamente a rendere il film estremamente noioso ed irritante. Inoltre cerca disperatamente di apparire girl-power, ma sbaglia completamente e in più di un'occasione non riesce a trovare una propria identità, soprattutto perché non riesce ad identificarsi ad un determinato sottogenere comico, poiché non si capisce in che direzione voglia andare fino alla conclusione, nella quale sceglie la strada più mainstream. Per non parlare della goffa e inesperta regia (soprattutto per questo genere di film) e la caratterizzazione dei vari personaggi estremamente banale e superficiale. Non solo i maschi della storia, che se non fanno una brutta fine, fanno certo una pessima figura (deboli, scialbi, dementi o malvagi stereotipati) ma anche le donne, perché le attrici (compresa la sempre bellissima Scarlett Johansson, le peggiori Jillian Bell volgarissima e Kate McKinnon visibilmente forzata) sono fuori luogo e non si immedesimano nei loro ruoli (in tal senso meglio dimenticare il cameo di Demi Moore, libidinosa compagna del non meno viscido Ty Burrel, che comunque in una cosa si fanno apprezzare, il rapporto a tre con Zoë Kravitz). Così facendo il film, troppo ambiguo, perde l'occasione di risultare una commedia nera, grottesca o rivoluzionaria, ma solo una perdita di tempo. Voto: 5