Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2022 Qui - Con Charlie Kaufman è inutile aspettarsi qualcosa di diverso, se ti
imbatti nel suo cinema devi mettere in preventivo di assistere a
qualcosa di impegnativo come questo suo ultimo lavoro. Per me un passo in avanti rispetto a Synecdoche, New York che resta per il
sottoscritto ben più criptico di questo film che è una cavalcata un po' troppo a briglia sciolta nelle anime dei due protagonisti (una in
particolare, ma è meglio non svelare di più), ma anche un passo
indietro rispetto all'adorabile Anomalisa. La sensazione
finale è quella dello straniamento vista la tanta carne al fuoco che la
storia mette in campo con i numerosi scarti narrativi su cui lo
spettatore deve lavorare. La certezza invece è che il talento
immaginifico di Kaufman renda meglio quando un regista "vero" mette
ordine e disciplina nel suo talento per raccontare gli eventi in modo
meno celebrale e più funzionale al racconto, fungendo come facilitatore
di emozioni. Qui ci sono alcune cose belle insieme ad altre indigeribili
ed alla fine non posso che considerare il risultato finale
tra il fascinoso e l'interlocutorio, ma comunque lontano da farmi
gridare al capolavoro. Rimane la sensazione di un'occasione sprecata.
Buona la prova degli attori. Voto: 6
Nessun commento:
Posta un commento