Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2022 Qui - Un vero e proprio sequel, chiamato a cancellare il film di Paul Feig (le
donne acchiappafantasmi del 2016) e che da subito si dimostra
realizzato con cura ed affetto, non per altro dedicato al compianto
Harold Ramis. Il fan service fatto bene. Film per ragazzi è vero,
ma anche per chi è stato ragazzo in quegli anni, nostalgia carogna.
Questo Legacy, o Afterlife come dir si voglia, omaggia,
corrobora e
ringiovanisce una delle serie più iconiche del cinema con riverenza e
delicatezza. Easter egg, citazioni più o meno dirette: funziona più o
meno tutto senza essere stucchevole (e il rischio, tutto sommato poteva
esserci). Reitman (Jason, figlio) ringrazia Reitman (Ivan, padre) con
una commedia action per niente melensa ma carica di simboli e di tributi
ai ruggenti anni '80. Si lascia guardare, un po' con emozione, un po'
con nostalgia, un po' con ruffianeria. È come guardare l'album di
famiglia ma su Google Photo. E' probabile che ai più grandi sarà scesa
(ad un certo punto) la lacrimuccia (come me). Tra tutti gli attori
spicca Mckenna Grace, non la prima volta che la
vedo prendere possesso della scena in maniera così autoritaria.
Nonostante tutto (nonostante alcuni piccoli difetti), e nel complesso,
un discreto prodotto ludico ben confezionato. Gradevole e dinamico,
intrattiene discretamente senza particolari (e rilevanti) mancanze.
Voto: 6,5
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