Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2022 Qui - Dopo essere stato morso da uno zombie, un padre cerca di salvare la
figlia prima di essere lui stesso trasformato. Prodotto da Netflix e
ambientato nell'outback australiano, Cargo inizia come un film post
apocalittico trasformandosi presto in una storia disperata di amore
paterno, interpretata da un attore bravo e sensibile come Martin
Freeman. Più intimista dei film dello stesso genere, è
caratterizzato da
una suggestiva ambientazione, con paesaggi naturali sottolineati dalla
buona fotografia. Non particolarmente originale ma godibile. Non ci sono
tuttavia particolari guizzi, o idee, se si escludono, il kit del
morsicato e una sorta di mutazione prima prima del risveglio da zombi
(anche la letargia al buio non è una novità), alla fine riuscito ma non
completamente. In regia la coppia Ben Howling e Yolanda Ramke, esordienti con un corto
di sette minuti dello stesso titolo, di cui questo loro primo
lungometraggio rappresenta una discreta, non proprio memorabile,
dilatazione. Ma l'idea di trattare la problematica del contagio
da zombie evitando più possibile gli ormai abusati luoghi comuni
dell'horror, tra splatter e gore, era un'idea davvero interessante, peccato non averla esplicata ancor meglio di così. Voto: 6+
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