Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/05/2022 Qui - Ci sono fondamentalmente due sottotrame in questo film. Quella minore
non è sviluppata adeguatamente. Quella principale magari centra in parte
la componente psicologica, ma utilizza dispositivi già abusati, oppure
forzati e poco rilevanti, ma certamente prevedibili. Film quindi
sottotono questo di Pedro Almodóvar, che non c'entra del tutto il
bersaglio (sicuramente meno che in Dolor y gloria). Egli che ha i sui
fans che digeriscono e amano tutto quello che fa. Io, pur non essendo
fra questi, ne riconosco il talento e non perdo nessuna delle sue
pellicole. Questo Madres Paralelas aveva tutti i presupposti per destare
la mia attenzione, l'incrocio fra un dramma personale con il ricordo di
un pezzo di storia drammatica spagnola. Purtroppo l'aspettativa è stata
parzialmente delusa. Ha prevalso l'esercizio stilistico, con attrici
perfettamente messe in scena (si parla di Penélope Cruz e Milena Smit, anche se nel caso della prima mi è sembrata esagerata la candidatura agli Oscar), il senso dei due drammi emerge in tutto la
sua prorompenza, peccato che il tutto non sembra avere un senso
compiuto. La complicità dei fatti è una forzatura e seppure col cuore in
mano (perché il film è denso di emozioni) alla fine prevalgono i dubbi.
In sostanza un film slegato, seppure con temi forti che il regista
spagnolo ci mette davanti: la maternità, la morte di un figlio
scambiato, una famiglia disgregata, il valore del ricordo, la dignità
dei morti, lo sfogo saffico. Ma a parte questo la storia non appassiona come dovrebbe, il film si dimentica in fretta. Voto: 5,5
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