Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2022 Qui - Buon dramma dark che riveste di sentori faustiani una classica storia di
ambizione, rivalità musicale e rivalsa dei "mediocri" in stile Amadeus,
declinata secondo gli stilemi del thriller psicologico dalle parti de
Il cigno nero e del coming of age movie orrorifico. Zu Quirke, al suo
esordio, dimostra una buona padronanza della macchina da presa,
confezionando un prodotto fine, elegantemente freddo e mediamente
inquietante (con uno stile reminiscente di cose recenti sul tema tipo
Starry Eyes o The Neon Demon, trova la sua ragione d'essere nell'aspetto
satanico-soprannaturale, anche se la componente paranormale viene
affrontata rimanendo nel consono, lasciando sottintendere e intuire o
poco più). In risalto Sydney Sweeney, brava e carina. Il film soffre per
la scarsa originalità di fondo (il finale è ampiamente prevedibile), ma
la cura formale lo sostiene. Ha i suoi tempi morti ma si lascia seguire. Voto: 6
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