lunedì 5 ottobre 2020

Stuff - Il gelato che uccide (1985)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 05/10/2020 Qui - Altro esempio di cinema classico anni '80, quello del B-Movie, anche se The Stuff sembra essere uscito dritto dritto da un drive in degli anni '60, ad opera di un altro regista, Larry Cohen, che del genere è quasi un pioniere. Anche lui come Stuart Gordon recentemente scomparso, lui che da un'idea geniale e idiota al tempo stesso (il film ha infatti un "protagonista" assolutamente inconsueto di cui, per essere il più possibile benevoli, si può dire che è piuttosto inespressivo e anche piuttosto freddino, si tratta difatti di un...micidiale dessert alieno venduto, chissà come, nei fast food...), sforna un horror abbastanza divertente che vuole anche essere una critica alla pubblicità e al suo effetto sulla popolazione. E in tal senso, codesta critica alla società consumistica (americana) funziona, così come lo sberleffo alla politica, alle forze militari. Essendo un tipico film a bassissimo costo, gli si perdona qualche ingenuità di sceneggiatura e qualche prova recitativa appena appena decente (nonostante la presenza, come special guest star, del bravo Danny Aiello), ma alcune situazioni sono talmente ridicole e dementi che è impossibile non ridere, così tanto che il grottesco prende il sopravvento e il film non riesce a spaventare neanche quando dovrebbe o potrebbe. Non che sia quello il suo obbiettivo, però troppo virato al trash, seppur è proprio questo a dare alla pellicola una certa valenza. Una pellicola ingenua, divertente, con qualche effetto speciale piuttosto simpatico (alcuni di questi tuttavia, addirittura disgustosi, ma niente comunque in confronto a Cronenberg). Molto bravo il "giullare" Michael Moriarty, convincono poco gli altri (tra i tanti ecco spuntare Garrett Morris, l'Earl di 2 Broke Girls), soprattutto il bambino, penalizzato, peraltro, da dialoghi banali. Il finale scade un po' per l'eccessiva velocità con cui tutto si risolve (peccato per qualche buco di sceneggiatura), ma in generale i toni sono piuttosto leggeri e ironici, rendendo godibile la visione. Concludendo, The Stuff è un'opera sufficiente (messa in scena e regia, peraltro, non da ricordare), paradossalmente anche per merito di una sceneggiatura non di esclusivo intrattenimento. Voto: 6

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