Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 13/10/2021 Qui - Ennesima trasposizione, la quinta per essere precisi, del celebre romanzo di Jack London. Una trasposizione non molto emozionante e purtroppo troppo edulcorata. La pesante "intrusione digitale" poi (è evidentissimo che il protagonista canino sia generato al computer) ammanta la pellicola di una patina di falsità che impedisce di godere appieno di una storia sempre coinvolgente e degli splendidi scenari naturali dell'Alaska dei cercatori d'oro e dei branchi di lupi (anche se io gli continuo a preferire Zanna Bianca, di cui trasposizione animata recente ho apprezzato). Male infatti il cane in CGI che ci ricorda quanto sia finto in ogni momento, specialmente perché si è scelto (sbagliando) di farlo agire e muovere da cartone animato (scelta forse condizionata dal fatto che il regista Chris Sanders nel campo sia "maestro"? Lilo & Stitch, Dragon Trainer, I Croods). Inoltre le reazioni di un cane dovrebbero essere quelle di un cane, non di un essere umano. Creato per i bambini, elimina tutta la crudezza del libro edulcorandolo all'ennesima potenza. Alcune scene visivamente affascinanti, ma niente di più. Il richiamo della foresta difatti, intrattiene ed è carino da vedere, ma nulla di eccezionale, anzi (Togo indubbiamente più riuscito). Si apprezzano tuttavia le interpretazioni del cast, a partire da un felicemente ritrovato Harrison Ford. A conti fatti però, uno dei peggiori adattamenti del romanzo, più fedele (e decisamente migliore) la versione del 1972 con il grande Charlton Heston. Si poteva e si doveva fare meglio. Voto: 5,5
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