Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 18/10/2021 Qui - Per stessa ammissione di Sion Sono trattasi di una sorta di parodia dei J-Horror, al tempo stesso la sovrapposizione con temi frequenti nella filmografia del regista, come l'abuso sui minori o l'inadeguatezza del nucleo famigliare (in Strange Circus e/o Noriko's Dinner Table), smorzano l'atteggiamento leggero per rendere decisamente inquietante questa pellicola che utilizza il carattere principe dei film di paura orientali, ovvero i capelli lunghi corvini, come unità senziente e rabbiosa. Ovviamente non poteva che essere la vendetta alla base del furore omicida, con premesse poco rassicuranti riguardo extensions che prendono vita e come un Blob in perenne espansione fagocitano e uccidono. Ed invece il contesto più drammatico resta in perfetto bilico con quello ludico, tra spezzoni di spiacevole vita domestica e le scorribande di un maniaco che suo malgrado darà il via ai pazzeschi eventi. Spicca il feticismo, pratica che in Giappone ha da sempre un nutrito numero di seguaci, in questo caso la maniacale attenzione è rivolta verso i capelli da uno stralunatissimo Ren Osugi (attore caro a Takeshi Kitano e Takashi Miike) che regala una performance sopra le righe deflagrante nel finale in cui la tipica fantasia kitsch nipponica viene in superficie con surreale piacevolezza. A contrastare il carisma del folle c'è una bella e dolce aspirante parrucchiera coinvolta nei fattacci assieme alla nipotina. Ad interpretarla troviamo Chiaki Kuriyama che i più attenti ricorderanno in "Kill Bill Vol. 1" vestita da scolaretta affrontare la Sposa come Gogo Yubari. Un Sion Sono al solito creativo e fuori dagli schemi, capace di unire riflessioni di spessore a un divertimento che gioca efficacemente con la serialità ottusa di certi prodotti. Detto questo, anche se questa storia può sembrare innovativa, folle, visionaria, burlesca, originale, alzarlo a capolavoro o comunque mettere un voto più alto di quello che merita secondo me, mi pare esagerato, dopotutto è un filmetto sì unico nel suo genere, ma decisamente grottesco, grottescamente ridicolo. Voto: 6+
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