Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 27/10/2021 Qui - Se è vero che ne potevamo fare a meno, è anche vero che non è affatto uscito male il primo film scritto da Enrico Vanzina senza il fratello Carlo in cabina di regia. Un ritorno alle origini per segnare una nuova ripartenza, in solitaria, lungo le storie della commedia leggera italiana. Forse un film superficiale, non coraggioso, troppo leggero da non essere consistente se non grazie alle caratterizzazioni di alcuni attori, ma certo non è uno scempio. Semplicemente una commedia dinamica e senza pretese, una commedia giovanile che strizza l'occhio a Sapore di mare, pur mantenendosi su un livello decisamente inferiore. Le vicende sono semplici e scontate ma il film ha il pregio di scorrere senza problemi, grazie a un cast di giovani attori che si impegnano (alcuni/e molto interessanti). Ci sono anche Andrea Roncato (in un ruolo malinconicamente credibile), Isabella Ferrari e Luca Ward (quest'ultima la coppia la più debole, quella nell'economia del film meno interessante e più forzata, con il grande doppiatore che attore non è, e si vede). Il finale con concerto sa di esagerato e poco credibile, ma ci sta e si può perdonare. Mezzo punto in più per le belle musiche dei Thegiornalisti. Tutto sommato, il film (prodotto da Netflix), malgrado gli stereotipi e alcuni risvolti inverosimili, è godibile, sebbene non meriti affatto di essere visto una seconda volta. Voto: 6
Nessun commento:
Posta un commento