Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 27/10/2021 Qui - Discreta prova d'esordio per la regista (anche sceneggiatrice, finanche qui attrice) Ana Lily Amirpour, che tratteggia con efficace semplicità una storia inedita basata sul tema arciabusato del vampirismo. Dove la protagonista si aggira notte tempo in una immaginaria città iraniana (in realtà città americana) nutrendosi senza remore di umani spregevoli o emarginati, ma capace di provare sentimenti, quali l'amore. Orrore e romanticismo sono miscelati sapientemente, e seppur accennato funziona anche il tema dei giovani soli ma internamente vivi verso gli adulti allo sbaraglio ormai cadaveri inconsapevoli. Azzeccata la leggerezza con cui sono mostrati i lati oscuri della città (la fossa di cadaveri a cielo aperto), e la mancanza di scene forti una tantum non è un limite. Molto ben diretti i protagonisti, la donna/mostro è benissimo interpretata da Sheila Vand (era in The Rental). Discreti sia il b/n che le musiche, funzionali e mai invadenti. Per quanto riguarda i difetti, A Girl Walks Home Alone at Night stecca sotto il profilo del ritmo (a tratti macchinoso) e per svariate scelte narrative eccessivamente astruse che denotano una certa artificiosità in fase di scrittura, un peccato forse di inesperienza, comunque perdonabile. Dunque un prodotto interessante, una commistione di generi che rispetta il classico riproponendolo in una veste nuova. Voto: 6,5
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