Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 27/10/2021 Qui - Ci sono film che sono intenzionalmente così brutti da diventare divertenti, ma questo sicuramente non è uno di quelli. Death Race 2000 di Roger Corman (prodotto da) era tutta un'altra storia, una bellissima storia. Diretto nel 1975 da Paul Bartel aveva David Carradine, Sylvester Stallone e persino John Landis. La premessa vedeva un futuro distopico in cui investire con macchine bizzarre è sport nazionale, ed era divertente come sembrava. Questo sequel/reboot/remake (perché non si capisce cos'è, tra tagli, cambiamenti e quant'altro) è praticamente la stessa cosa, solo più stupido, più moderno, nettamente peggiore, ma per certi versi attuale in modo abbastanza tragico. Laddove le auto sembravano davvero pericolose, qui sembrano piuttosto le creazioni di un bambino, e non impressionano per niente. I costumi sono roboanti e tutti i personaggi del film (interpretati male da tutto il cast, comprendente volti noti e volti meno noti) sono così esagerati da irritare (soprattutto uno). Si può vedere chiaramente che le scene d'azione sono state tagliate. Anche gli effetti sono ridicoli. Perché va bene che Death Race 2050 è una produzione B a basso budget in cui tutto è ritratto nel modo più semplice ed esagerato possibile, ma qui si è andato oltre. In questo film, diretto dallo sconosciuto G.J. Echternkamp, va praticamente tutto storto. Dopo i primi 10 minuti la noia, la prevedibilità e l'ovvio prendono il sopravvento. Ripetitivo, deludente e scadente, in confronto all'originale meno onesto, in più pochi culi e tette. Per gli appassionati di trash. Voto: 3,5
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