Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/08/2021 Qui - Pellicola spagnola costruita con sagace ingegno (nonostante la penuria di mezzi), Timecrimes stupisce per l'incredibile efficacia con cui il regista (quel Nacho Vigalondo di cui si è sempre parlato bene da questo punto in poi, e giustamente, anche se il suo ultimo Colossal non mi ha convinto) riesce a catalizzare l'attenzione dello spettatore mediante un processo di scrittura che, seppur tutto fuorché originale, mantiene un livello di tensione pressoché costante. Con l'ausilio di una manciata di attori (4, tra cui egli stesso, ma bravo è soprattutto Karra Elejalde) e di un numero limitato di location (due interni e qualche ripresa esterna in mezzo ai boschi), l'autore mette in scena una storia fatta di loop temporali e di meccanismi di scrittura che disegnano con apprezzabile equilibrio una discreta concatenazione degli eventi (sebbene, nelle battute finali, una leggera confusione inizi a palesarsi). La fotografia desaturata, dal canto suo, viaggia a braccetto con una regia essenziale ma attenta, dove il montaggio, semplice e solido, funge quasi da narratore, ogni inquadratura, difatti, sarà utile al fruitore per decifrare lo sviluppo degli eventi che si dipaneranno per tutto l'arco della durata. Minimale ma affascinante, Timecrimes è quindi un più che riuscito thriller fantascientifico, nonché la dimostrazione di come non servano ingenti somme di denaro per realizzare qualcosa di sorprendente. Voto: 7
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