Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 13/08/2021 Qui - Astronauta della NASA dopo una missione nello spazio non riesce a tornare con i piedi per terra e l'incapacità di riadattarsi alla quotidianità viene esacerbata da una delusione sentimentale. Il regista Noah Hawley si sforza di dare significati più profondi ad un vicenda di cronaca che suscitò pochi anni fa molto scalpore negli USA nonostante la sua intrinseca banalità, ma il risultato è un film eludente: la protagonista (una comunque volenterosa Natalie Portman) nel suo progressivo distacco dalla realtà (ce lo fa vedere il regista tale disagio cambiando continuamente il formato da 16:9 a 4:3, ma alla lunga tale espediente è fin troppo ridondante) non suscita empatia, i personaggi di contorno come il marito e l'amante risultano sfocati, la lunga durata annoia (e non c'è nulla che possa giustificare l'inserimento di questo film nel genere fantascienza, fantascienza di cosa?!). Assurdo e inutile, giustamente stroncato da quasi tutta la critica. L'esordio dietro la macchina da presa dell'ottimo produttore e sceneggiatore di Legion è infatti pessimo, peccato. Voto: 4
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