martedì 18 settembre 2018

Tutto molto bello (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 01/09/2015 Qui - Tutto molto bello (ITA, 2014): Giuseppe e Antonio si incontrano nel reparto maternità dell'ospedale, ognuno in attesa della nascita del proprio primogenito. Non potrebbero essere più diversi: Giuseppe lavora per l'Agenzia delle entrate, è pignolo e convinto che tutti vogliano imbrogliarlo, e ha un forte accento toscano; Antonio è un precario, ha un buon carattere e vive alla giornata, non si preoccupa di nulla e ha un forte accento campano. In attesa del lieto evento, Antonio invita Giuseppe in pizzeria, e lì comincia un'odissea comica che trascina i due per bische clandestine, feste mascherate e assortite peripezie. Tutto molto bello è una contraddizione in termini, perché di bello c'è veramente poco nel secondo film da regista di Paolo Ruffini (dopo Fuga di cervelli, leggermente migliore). Manca un'idea di cinema, una qualsiasi: gli eventi si susseguono senza alcun senso della storia, dei caratteri, della realtà e persino della commedia. I personaggi di contorno sono semplicemente imbarazzanti (a parte la bella e spigliata sempre Chiara Francini), dal suocero di Giuseppe (Paolo Calabresi) con la forfora a nevicata al "cantante idiota" (Gianluca "Scintilla" Fubelli) allo psicopatico tatuato (Angelo Pintus, il più sprecato), ognuno improvvisa battute puerili. Nessuno ha reazioni credibili, nemmeno in chiave comica, con l'unica eccezione di Pupo (sì, il cantante), sottoposto ad una pioggia di sgradevoli battute sulla sua altezza, la sua presunta bigamia e la sua passione per il gioco d'azzardo. Divertente, ma non rivedibile. Voto: 5,5

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