venerdì 28 settembre 2018

Step Up All In (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 21/09/2015 Qui - Step Up All In, film del 2014 diretto da Trish Sie. è il quinto capitolo della serie Step Up, che vede la partecipazione di quasi tutti i protagonisti dei precedenti capitoli. Infatti questo quinto film della serie, si propone fin dal titolo di riunire i membri del cast di tutti i film precedenti (ce n'è almeno uno per ogni capitolo ma la maggior parte è lo zoccolo duro presente dal secondo) con stavolta l'imprevedibile aspirazione di trovare un lavoro. Per coerenza con l'universo Step up la suddetta opportunità lavorativa sarà il premio in palio della grandissima gara di ballo. Lo street dancer di Miami Sean Asa (Step Up Revolution) lasciatosi da poco con Emily, va con i MOB a Los Angeles, dove cercano lavoro con una serie di audizioni, ma questi falliscono e la crew lo lascia solo e torna a Miami. Dopo aver scoperto su Internet un talent show di ballo a Las Vegas, chiamato "The Vortex" si trasferisce a Hollywood chiedendo aiuto al suo amico "Muso" (Step Up 2, Step Up 3D e Step Up Revolution) che raggruppa la sua vecchia crew della MSA, tra cui anche Andie (Briana Evigan, Step Up 2) con cui Sean (Ryan Guzman) sviluppa subito un'affinità, e cominciano a provare per l'audizione per il programma. Riescono a superarla e vanno a Las Vegas, dove incontrano altre crew: i Green Nights, loro acerrimi nemici, e i MOB, che si sono iscritti alla gara. Scoppia così una lite tra questi e gli LMNTRIX (il nome della crew formata da Sean e i suoi nuovi amici).
La sera stessa comincia il programma, e i ragazzi superano la selezione iniziale. Dopo diverse sfide, si trovano in semifinale proprio contro i MOB, i quali vengono battuti. Vanno in finale e devono scontrarsi con i Green Nights, che hanno stretto un accordo con la presentatrice del programma per vincere, quando la crew viene a conoscenza di ciò decidono di allearsi con i MOB, riuscendo così a vincere la gara e il contratto di lavoro a Las Vegas per tre anni. Non è certo la coerenza a mancare alla serie Step up, fondata su una struttura sempre uguale a se stessa (lo scontro tra gang, l'incontro tra stili di ballo apparentemente inconciliabili, la grande gara finale e la storia romantica che si mescola ai doveri di ballo) e centrata nei suoi casi migliori più sulla prestazione fisica che sulla vera creazione di una storia.  Lo spunto della storia sembra venire dalla film commission Nevada, il film fa delle strade e quindi delle città in cui è ambientato un tratto distintivo, indugia su Las Vegas, la sua attrattiva, le sue strade, la sua spettacolarità e i suoi luoghi significativi. Terribile il doppiaggio italiano del villain affidato al rapper milanese Gué Pequeno in grado di rompere ad ogni parola la sospensione dell'incredulità ricordando a tutti di essere di fronte ad un film. Nonostante i film musicali non mi piacciono granché questa serie riesce a coinvolgere, altri hanno provato a 'copiare' ma nessuno ha fatto niente di diverso o di migliore. Voto: 5,5

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