mercoledì 28 agosto 2019

Studio illegale (2013)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/09/2015 Qui - Studio illegale è una commedia (del 2013) tratta dal romanzo di Federico Baccomo, costruita a misura dei fan di Fabio Volo. L'avvocato Andrea Campi (single e cinico), pur di fare carriera, trascura la sua vita sociale, dimenticandosi spesso sia della fidanzata che degli amici. Lavora in un prestigioso studio legale che si occupa di fusioni e operazioni societarie, il suicidio di un collega e l'acquisizione di un'azienda farmaceutica da parte di una multinazionale araba lo forzano a vincere l'impasse in cui è precipitato, abbandonando scrivania e apatia. Questo impegnativo incarico assegnatogli dal suo capo, lo mette faccia a faccia con l'avvocatessa Emilie Chomand, di cui Andrea si innamora immediatamente. Ma agli affari economici non fanno bene agli affari di cuore, che capitolano insieme ad Andrea, di nuovo solo. Licenziatosi, si ritirerà a meditare sulle 'cause perse' e sui treni da prendere. Studio illegale, che vorrebbe informare e divertire lo spettatore sulla categoria meno amata dagli italiani, quegli avvocati così sensibili al rapporto col denaro e segretarie in tailleur d'ordinanza, finisce di fatto per essere cannibalizzata da Fabio Volo. Perché la commedia è costruita a misura dei suoi fan, che ritroveranno l'universo esistenziale del loro diletto afflitto dalla stessa febbre: il dubbio della scelta tra una vita libera all'insegna di ciò che conta di più (amici, amori) e l'affermazione individuale, ieri nella variante del posto fisso tanto caro alla cultura della piccola borghesia anni Sessanta (La febbre), oggi in quella carrieristica e rampante sospesa tra grandi opportunità e massima disponibilità. Se Il giorno in più si divideva tra Milano e New York, Studio illegale dimostra la stessa apertura al movimento, spostandosi dalla Brianza agli Emirati Arabi, dove gli avvocati innamorati perderanno l'innocenza su quella macchina di verità che è il processo sentimentale. Al cinismo amorale del mondo legale fa naturalmente seguito la finta indignazione del protagonista subito dissimulata nell'epilogo e in un bacio colpevole oltre ogni ragionevole dubbio. Un film raffinato ma che non ispira e non dà emozioni, bravi gli attori, buona la trama ma non è un granché. Voto: 6-

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