lunedì 26 agosto 2019

As the Gods Will (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/08/2019 Qui
Tema e genere: Horror soprannaturale della commedia nera giapponese basata sull'omonimo primo arco di una serie manga
Trama: Shun Takahata è un normalissimo liceale che conduce una vita normale e che ha come miglior amica Ichika Akimoto. Un giorno, la testa di un insegnante esplode in classe e Shun e i suoi compagni sono costretti a giocare una partita con la morte senza sapere né con chi né come o perché.
Recensione: Vengono denominati i bambini di Dio gli studenti partecipanti loro malgrado al mefistofelico e impari scontro sovrannaturale che ha luogo in As the Gods Will, adattamento di un omonimo manga diretto per l'occasione da Takashi Miike, ben più che esperto in trasposizioni live-action. Il maestro nipponico ci trascina sin dai primi minuti, con una fase iniziale di rara e gustosa violenza filo splatter, nel puro delirio che dominerà le due ore di visione, un incontenibile concentrato di tipica follia giapponese sospesa tra horror e una verve demenziale e ispirata che si rifà proprio a iconografie e mitologie tipiche del Sol Levante. Ecco così che la narrazione, strutturata su una sorta di livelli da superare uno dopo l'altro, usa come inquietanti villain (resi in maniera piacevolmente caricaturale e con ottimi effetti speciali) figure classiche dell'immaginario nazionale e non come le bambole Daruma e Kokeshi, il Maneki Neko (il gatto della fortuna), l'orso bianco Shiro Kuma e la Matrioska, mettendole al comando di diverse sfide aventi a che fare con tipici giochi da bambini: da una simil versione di Un, due, tre, Stella al gioco della verità, da quello del gatto col topo fino al nascondino si usano sempre strade diverse affinché la sopravvivenza sia una meta da raggiungere soltanto per i più forti, i predestinati di un nuovo mondo. Le cause degli eventi rimangono di origine inspiegabile e se per buona parte del tempo i media di tutto il mondo (il fatto infatti ha avuto luogo nelle scuole di ogni dove) sembrano propendere, e noi con loro, per un'origine aliena, il finale aperto apre verso nuove vie, peccato che proprio la conclusione tranci parzialmente i fili della storia, costringendo presumibilmente lo spettatore ad aspettare un sequel (cinematografico) ad oggi non ancora annunciato. A ogni modo il film possiede una sua forza che gli permette di sopravvivere anche a se stante, un istinto viscerale che non lesina in risvolti dall'intenso impatto emotivo, tra tragiche perdite e inaspettati tradimenti, ben sorretti dal giovane e bravo cast che vede nel ruolo principale Sota Fukushi. Non dimenticando una trama ricca di colpi di scena al contempo stravaganti e drammatici e, cosa più importante, coinvolgenti. Insomma, film stravagante e folle, davvero incredibile.
Regia: Il film è molto violento, come ci si poteva aspettare dal regista, le atmosfere seppur cartoonesche sono allo stesso tempo cupe e claustrofobiche. Egli infatti riesce ad esprimersi attraverso le tecniche più interessanti, e riesce a non annoiare mai lo spettatore. In ogni caso non manca una sua riflessione nichilista.
Sceneggiatura: L'incipit della pellicola è sicuramente tra quelli più interessanti e innovativi degli ultimi anni, ma con il passare dei minuti il film salta di livello in livello in modo ripetitivo. La sceneggiatura non aiuta a livello di dialoghi anche contestualizzata al genere, e il sotto-testo di fondo comunque presente non è approfondito, sia quello relativo alla gioventù giapponese sia quello relativo alla religione. Tuttavia esperimento interessante e riuscito dell'instancabile Miike.
Aspetto tecnico: Il sangue nel gioco del Daruma è spettacolare per il modo divertente con cui viene rappresentato, ormai un classico del maestro nipponico. Comunque non male tutti gli effetti speciali utilizzati, decisamente migliori di molte produzioni anche moderne.
Cast: Gli attori si comportano splendidamente, specie il protagonista maschile Fukushi Sota, forse proprio per l'età contemporanea a quella del personaggio che è chiamato ad interpretare. Splendida anche Hirona Yamazaki, la quale riesce a trasmettere la forza al proprio migliore amico per andare avanti.
Commento Finale: Un gioco al massacro totalmente ironico e fuori di testa da sembrare una versione satirica dei popolari Hunger Games riletti per l'occasione dalla genialità estrema dell'autore nipponico. Un'opera che mira allo sberleffo, all'irrisione, a sottoporre a uno shock inevitabile i palati più delicati e perbenisti, e a elettrizzare ancora una volta i tanti affezionatissimi fan del regista, grazie a una messa in scena piena di divertimento sanguinolento, effetti speciali, rompicapi e prove tanto sadiche quanto gustose. Splendidamente geniale.
Consigliato: Se amate il lato weirdo del Giappone, As The Gods Will è un film da vedere obbligatoriamente, grazie al genio di un regista ancora una volta capace di regalarci un instant cult.
Voto: 6+

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