Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/08/2019 Qui
Tema e genere: Adattamento in live action del celebre manga di Monkey Punch, quest'ultimo scomparso recentemente.
Trama: A Singapore, un gruppo di giovani ladri compete per rubare una medaglia da un museo privato. Tra questi vi è anche un giovane Lupin III, nipote del famoso ladro gentiluomo Arsenio Lupin.
Recensione: Lupin, Jigen, Fujiko, Goemon e l'ispettore Zenigata, ci sono tutti, tutti i personaggi di uno dei manga più famosi (e non solo in Oriente) del mondo nel primo live-action riconosciuto dal grande maestro Monkey Punch. Il film diretto da Ryūhei Kitamura vede infatti il ritorno del ladro gentiluomo che, con la sua fida banda, si ritrova a dover scassinare un caveau inespugnabile, di un losco individuo, per rubare la famosa collana appartenuta a Cleopatra. Il tutto mentre l'ispettore dell'Interpol Koichi Zenigata cercherà in tutti i modi di ostacolare i loro piani. Dopo una prima parte di "preparazione", dove le scene, seppur movimentate, possono non portare grande entusiasmo, la narrazione subisce un'impennata e nella seconda parte troviamo l'intrecciarsi e il conseguente sviluppo della trama in maniera gradevole e coinvolgente. In tal senso la sceneggiatura è all'altezza delle rocambolesche avventure di Lupin, con inseguimenti, furti, sparatorie, intrighi e colpi di scena, senza tralasciare le belle ragazze. Certo, all'inizio del film, si fa un po' di difficoltà ad entrare nell'ottica di personaggi conosciuti come anime ma con il proseguimento della pellicola e soprattutto grazie al doppiaggio delle voci storiche, diventano familiari. A proposito di personaggi, i più importanti sono supportati da volti nuovi (alcuni tuttavia del tutto sconosciuti, chi è Pierre?) ed originali (più o meno) che hanno un ruolo importante all'interno della vicenda e "rinfrescano" questa nuova interpretazione che poteva altrimenti risultare banale. Un'interpretazione, una vicenda appunto ben strutturata, anche se ci sono delle particolarità che rendono il film un discreto prodotto e non un capolavoro. La verve umoristica è totalmente mancante, elemento presente nel personaggio di Lupin, soprattutto manca la sua genialità nel mettere in atto gli audaci colpi, gli stessi compagni sono limitati nelle loro specialità. Inoltre ci sono troppe scazzottate ed in certi casi esse sono anche piuttosto confusionarie, si sente la mancanza della mitica colonna sonora della serie, e ci sono troppi personaggi di contorno che limitano il raggio d'azione della banda. Piacevoli sono però gli omaggi alla 500 gialla (sia quella degli anni '70 che l'ultimo modello), il fatto di aver fatto indossare a Lupin, sia la giacca rossa che quella verde, oppure il filmato in animazione. Ma soprattutto, seppur con scene "forzate" e battute scontate, la caratterizzazione dei personaggi è fedele all'opera di Monkey Punch e la scelta del cast risulta essere stata azzeccata, perché seppur per la maggior parte sconosciuti al mondo Occidentale, gli attori entrano abbastanza bene nel ruolo sia per qualità fisiche che per qualità recitative, dando sicuramente uno slancio maggiore al film. Un film che nonostante qualche "difettuccio" ed alcune sbavature, resta ed è un degno adattamento live action di un'opera famosa in tutto il mondo, che seppur non rende giustizia ad una Leggenda come Lupin è sicuramente da vedere.
Regia: La regia è in mano a Ryūhei Kitamura, che non si distingue ma fa il suo lavoro egregiamente.
Regia: La regia è in mano a Ryūhei Kitamura, che non si distingue ma fa il suo lavoro egregiamente.
Sceneggiatura: E' ottima (tranne per la parte iniziale forse troppo lenta e noiosa) e migliora con l'avanzare. La pellicola infatti decolla nella seconda parte e intrattiene nel complesso bene.
Aspetto tecnico: Una pecca (tra le tante) è probabilmente la fotografia, che dà all'intera pellicola una patina che ricorda i film realizzati per la televisione. Anche l'ambientazione risulta troppo cupa per i colori pastello tradizionali dell'anime.
Cast: L'unico attore noto anche in occidente presente nel mucchio di buoni caratteristi è Tadanobu Asano (Hogun nel MCU e qui Zenigata) ma per il resto gli altri membri del cast (Shun Oguri, Meisa Kuroki, Go Ayano e Tetsuji Tamayama) si difendono bene, anche se le fisionomie non sempre convincono.
Commento Finale: Lupin III non è il primo live action a riproporre in carne e ossa le gesta del Ladro Gentiluomo, uno degli anime più longevi della storia e il più seguito in Italia: già nel 1974 Takashi Tsuboshima aveva diretto Lupin III - La strategia psicocinetica, che però non era mai stato approvato da Monkey Punch, creatore del manga originale. Questa pellicola, che ha la benedizione del suo ideatore, riporta sul grande schermo un Lupin alle prime armi, un Lupin che mette insieme la sua mitica banda, un Lupin che non conosce ancora Zenigada: è anche questa la bellezza del film, che rende la storia fresca della novità. Certo, qualcosa non funziona alla perfezione, ed alcune scelte lasciano un po' a desiderare, ma con la sua accuratezza di dettagli e la prova degli attori, che riescono a restituire i personaggi amati in carne e ossa, il film risulta un buon prodotto d'intrattenimento e comicità sia per i fan della serie sia per chi non conosce il cartone animato. Sì, in verità ci si aspettava di più, ma ci si può accontentare volentieri anche di un onesto heist movie dai personaggi leggendari.
Consigliato: Consiglio vivamente ai fan di Lupin (ma anche a tutti) di provare a vedere questo film tutto all'orientale che fa degnamente la sua buona figura.
Voto: 6,5
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