Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/06/2023 Qui - Dopo il maledetto (in tutti i sensi) "Suspiria" Luca Guadagnino torna a spargere sangue per le strade stavolta d'America dove utilizza il cannibalismo per parlare della crescita di alcuni giovani solitari e umiliati dalla vita. Ma avviene questa crescita durante il film? No. Non c'è nessuna evoluzione della storia. Possiamo elogiare il suo tecnicismo, il lavoro del cast ed una evidente maestria registica. Ma tolto questo la storia appare dimenticabile, prolissa e ripetitiva. Non mi ha entusiasmato, e neanche convinto (e succede sempre più spesso con i film, o serie, del regista italiano ormai americano). Vorrebbe dire tanto ma lo chiarisce poco. Tra ampie digressioni sentimentali con canzoni sdolcinate in allegato, ogni tanto ci si ricorda della tematica del film e in un paio di casi si azzarda il colpo basso, ovviamente senza esagerare (e in questo senso Raw sta certamente una spanna sopra). Gli anni '80 nell'America profonda è messa come sfondo e basta, e mi è sembrata scollegata dai personaggi. E francamente dopo oltre due ore di film diventa un pappone indigeribile. Voto: 5
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