Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/08/2024 Qui - L'idea non brilla per originalità (come dimostrano "Il canto di Natale" di Charles Dickens e le opere di Frank Capra), tuttavia Paolo Genovese merita riconoscimento per aver creato un intrattenimento di sostanza, supportato da un cast competente guidato dal "solito" Toni Servillo. La qualità tecnica è notevole, arricchita da una colonna sonora affascinante. Nonostante non sia privo di difetti, come alcune imperfezioni evitabili (ad esempio, un'eccessiva tendenza al buonismo) e una durata forse troppo estesa (che tuttavia non risulta gravosa), il giudizio finale è comunque positivo (anche se non tutte le narrazioni personali sono completamente convincenti). Un tocco di ironia in più avrebbe forse apportato un valore aggiunto a quest'opera un po' fredda ma riuscita. Voto: 6 [Prime Video]
Visualizzazione post con etichetta Paolo Genovese. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Paolo Genovese. Mostra tutti i post
venerdì 30 agosto 2024
Il primo giorno della mia vita (2023)
Labels:
Antonio Gerardi,
David di Donatello,
Elena Lietti,
Film drammatico,
Giorgio Tirabassi,
Lino Guanciale,
Margherita Buy,
Paolo Genovese,
Romanzo,
Sara Serraiocco,
Toni Servillo,
Valerio Mastandrea,
Vittoria Puccini
sabato 15 giugno 2019
The Place (2017)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 05/11/2018 Qui - Cosa accadrebbe se esistesse un genio della lampada in grado di realizzare i nostri desideri? E cosa accadrebbe se dovessimo compiere delle azioni che vanno contro morale e legge per ottenere quello che abbiamo chiesto? The Place, l'ultimo film di Paolo Genovese, parla proprio di questo. Il film infatti analizza il comportamento umano di fronte ad una scelta difficile, spesso estrema e dicotomica. E in tal senso questo film del 2017 co-scritto e diretto dal regista Romano, è un film provocatorio, perché parla di morale, di desideri, di possibilità e pone come fulcro di tutto il libero arbitrio dell'uomo. Dopotutto, di fronte all'occasione di ottenere qualcosa di agognato, l'animo umano è corruttibile? Si è disposti a sacrificare gli altri per arrivare ai propri scopi? C'è un mostro dormiente in ognuno di noi pronto a risvegliarsi qualora si presenti la giusta occasione? Forse sì, forse no, sta di fatto che c'è qualcosa di misterioso che aleggia per tutta la durata di The Place, un'opera estremamente particolare, audace e sperimentale che arriva dopo il grandissimo ed inaspettato successo (secondo alcuni ma non per me) di Perfetti sconosciuti, un film simile un po' nella sostanza e un po' nella struttura, giacché ancora una volta il regista mette in scena una storia in cui si intrecciano le vicende di vari personaggi, le cui intersecazioni sfuggono ai diretti protagonisti, mentre di esse solo il pubblico riesce, almeno in parte, a rendersi conto e l'impostazione è nuovamente "teatrale". E quindi come il film precedente, questo si rivela essere una boccata d'aria fresca al cinema nostrano che, con due/tre film all'anno, dimostra di voler ancora tornare ad essere cinema di qualità ma soprattutto originalità (anche se il tutto è ispirato alla serie tv americana The Booth at the End, che comunque non conosco e non ho mai visto). E quindi, esattamente come in quel caso, si tratta di un film veramente difficile, perché, a causa della sua singolarità, percorre durante tutta la sua durata su di un sottile filo teso tra due grandi bivi: nel primo si rivela essere un pessimo film, completamente assurdo, noioso, presuntuoso ed irritante, dall'altro invece si rivela, come poi è stato per Perfetti Sconosciuti, un autentico gioiellino che emoziona, appassiona, coinvolge. Ma inaspettatamente in questo caso la pellicola sta nel mezzo.
Labels:
Alba Rohrwacher,
Alessandro Borghi,
Film drammatico,
Giulia Lazzarini,
Marco Giallini,
Paolo Genovese,
Rocco Papaleo,
Sabrina Ferilli,
Silvio Muccino,
Thriller,
Valerio Mastandrea,
Vinicio Marchioni
lunedì 25 febbraio 2019
Perfetti sconosciuti (2016)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 10/02/2017 Qui - Ho atteso forse troppo per vedere Perfetti sconosciuti, commedia italiana del 2016 diretta da Paolo Genovese, film tanto elogiato, e anche premiato, ma meglio tardi che mai. Ed è solo grazie a Sky che nonostante ultimamente nutro qualche dubbio sui film italiani, ho visto questo film, poiché a parte rare eccezioni non sempre mi sorprendono in positivo, le tante commedie italiane, ma in questo caso è diverso perché qui siamo di fronte a una dramedy/teatrale interessante e sicuramente riuscita, anche se devo ammettere che qui siamo ugualmente di fronte alla solita comedy/drama italiana di oggi. Dato che l'idea anche se buona, non è proprio originalissima, negli ultimi anni infatti le cene fra amici sono diventate il nuovo topos della commedia italiana e francese (Cena tra Amici, Il nome del Figlio ed altri), un modo per rappresentare l'intimità più che l'azione, e dare la possibilità ai personaggi (chiusi in una sorta di unità di tempo e di luogo) di battagliare dialetticamente fra di loro. Ma poiché tutto si svolge in maniera brillante ed azzeccata, ed erano anni che non vedevo un film (italiano) così, tutto azzeccato, idea, sceneggiatura, interpretazione, mi ha davvero sorpreso, anche se alla fine della visione non posso fare a meno di avere quella rabbia per alcune piccole (o grandi) cose che non mi sono piaciute e che fanno di questo film di Genovese un prodotto riuscito sì ma non fino in fondo. Di sicuro però, questo è un film che ha il suo senso, girato bene, montato meglio e interpretato ancor meglio. Un film, una "cena delle beffe" che guarda all'attualità e vanta una scrittura precisa, disincantata e comica al punto giusto. Paolo Genovese infatti, dirige una commedia sull'amicizia, sull'amore e sul tradimento, che porterà quattro coppie di amici a confrontarsi e a scoprire di essere 'perfetti sconosciuti' (come da titolo). Difatti durante una cena, un gruppo di amici decide di fare una specie di gioco della verità mettendo i loro cellulari sul tavolo, e per la durata della cena, messaggi e telefonate sono condivisi tra loro, mettendo a conoscenza l'un l'altro dei propri segreti più profondi. E qui il film prende il volo, ognuno ha qualche segreto più o meno importante da nascondere o forse, da rivelare.
Labels:
Alba Rohrwacher,
Anna Foglietta,
Benedetta Porcaroli,
David di Donatello,
Dramedy,
Edoardo Leo,
Giuseppe Battiston,
Kasia Smutniak,
Marco Giallini,
Paolo Genovese,
Valerio Mastandrea
martedì 27 novembre 2018
Sei mai stata sulla luna? (2015)
Labels:
Commedia romantica,
Dino Abbrescia,
Giulia Michelini,
Liz Solari,
Neri Marcorè,
Nino Frassica,
Paolo Genovese,
Paolo Sassanelli,
Pietro Sermonti,
Raoul Bova,
Sabrina Impacciatore,
Sergio Rubini
Iscriviti a:
Post (Atom)