Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/06/2024 Qui - Wes Anderson, come al solito, eccelle tecnicamente e si distingue per il suo stile inconfondibile (con una fotografia stupenda), ma risulta vuoto nei contenuti, specialmente in questo caso. La sceneggiatura oscilla tra il drammatico e il grottesco senza mai impattare significativamente (i personaggi sono poco empatici e piuttosto distaccati, in particolare gli adulti). Il regista sembra concentrarsi più su un esercizio estetico di successo che sulla comunicazione efficace dei contenuti, che, sebbene presenti, stentano a trasmettersi chiaramente. È arduo capire dove l'autore voglia portare lo spettatore. Lasciare lo spettatore libero nell'interpretazione del significato potrebbe essere una scelta intenzionale. I miei occhi si sono deliziati di bellezza, ma la mia anima è rimasta priva di sostanza. Non sarà il suo migliore ma comunque apprezzabile (meno però de La meravigliosa storia di Henry Sugar). Voto: 6 [Sky]
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