Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/06/2024 Qui - L'intero film è un percorso verso una catarsi completa e liberante. In circostanze ordinarie, il contesto potrebbe sembrare un nido di cospirazioni e inganni, ma il virus porta tutto alla luce. Nessun inganno o simili artifici. Si procede da un massacro all'altro, ascendendo dal basso all'alto, come in una sorta di lotta di classe in un sistema dominato dal capitalismo estremo. Pur mancando di idee veramente nuove, il tutto è orchestrato con maestria: dall'azione incessante alla caratterizzazione degli attori, che è essenziale ma evita la caricatura. Bravi sia Steven Yeun (versione TWD) che Samara Weaving (versione preparatoria Finché morte non ci separi). Si ride, c'è sangue e (tanta) violenza, certo non si grida al miracolo, ma si passano piacevoli 90 minuti. Voto: 6+
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