Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/06/2024 Qui - Il film si presenta interessante, sebbene non brilli per originalità nei temi. La regia e l'interpretazione sono ben eseguite, fondendo psicologia, malattia e fede in modo equilibrato per creare un'opera visivamente ed emotivamente coinvolgente. Il risultato è soddisfacente, anche se classificarlo come horror potrebbe sembrare un'esagerazione. La sceneggiatura è essenziale, concentrata sul dualismo irrisolto tra fervore religioso e disturbo mentale della protagonista. Questa scelta si dimostra azzeccata perché la regista, Rose Glass, comunica efficacemente il tema attraverso sequenze impattanti che lasciano il pubblico senza una conclusione definitiva. L'accostamento di una colonna sonora inquietante e una fotografia dai toni scuri intensifica il senso di disagio per lo spettatore. La narrazione lenta valorizza la performance di Morfydd Clark (apprezzata Galadriel ne Gli Anelli del Potere), che è notevole. Il film è raffinato nel trasmettere un'ossessione che culmina in un finale allucinato, con momenti di vero terrore, risolti in chiave metafisica. Un esordio promettente. Voto: 6,5
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