Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/06/2024 Qui - Il film (vincitore di 3 statuette agli ultimi David di Donatello) è una potente denuncia sociale che trae spunto da uno dei primi casi di mobbing in Italia, verificatosi presso l'ex Ilva di Taranto. Michele Riondino, in veste di regista al suo esordio e di attore dalla performance notevole, ben supportato da Elio Germano, narra uno dei più eclatanti episodi di arroganza aziendale degli anni '90. Il film, che oscilla tra realismo e surrealismo, è notevole per i suoi intenti e coraggioso nella scelta di un argomento poco esplorato dal cinema italiano, risultando problematico e attuale dato che situazioni simili si verificano ancora oggi. La palazzina dei reietti, trascurata e decadente, offre lo sfondo ideale alla storia, che nonostante alcune lungaggini, ci conduce al processo finale. Sebbene influenzino il giudizio complessivo, sono perdonabili gli eccessi caricaturali e i momenti di stallo. Nonostante non tutto sia perfetto, il film rimane un'opera significativa che espone le colpe dell'industria siderurgica, riflesso di una società in declino dove ignoranza e malvagità si intrecciano. Voto: 6+ [Sky]
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