venerdì 31 ottobre 2025

Horror Challenge 2025: Parte IV

Post pubblicato su Pietro Saba World il 31/10/2025 Qui - Quarta ed ultima parte di questa ottombrina challenge a tema horror (di genere, sottogenere e varianti), anno 2025. Per questo segmento i principali protagonisti sono zombie e clown assassini, con l'aggiunta di un piccolo speciale di Halloween, ma non mancheranno anche altri luciferini soggetti. Ricordo che la visione di suddetti film è avvenuta per la maggior parte tramite piattaforme streaming legali (e a pagamento), in alcuni casi tramite piattaforme streaming non legali. QUI il post della Challenge comprendente il Banner completo. PARTE I - PARTE II - PARTE III

Apocalisse Z - L'inizio della fine (Horror/Azione 2024) - In un'epoca post-Covid, un nuovo virus simile alla rabbia trasforma le persone in infetti rabbiosi e iperaggressivi. Il protagonista, un giovane avvocato segnato da una tragedia personale, cerca di sopravvivere all'epidemia con il suo gatto Lucullo, affrontando un mondo in rapido collasso. Il film, di produzione spagnola, si rifà ai classici del genere come 28 giorni dopo, senza però introdurre elementi realmente innovativi. La narrazione è divisa in due atti: una prima parte più intimista e credibile, seguita da una seconda più movimentata ma diluita e prevedibile. Nonostante un finale aperto e poco incisivo, la regia è solida e l’interpretazione principale emotivamente efficace. Un'opera dignitosa, che non reinventa il genere ma offre un intrattenimento discreto per chi non cerca sorprese. Voto: 6

Kadaver (Horror/Thriller 2020) - Un horror norvegese post-apocalittico ambientato in un hotel-teatro sontuoso, dove una famiglia affamata accetta un invito a cena seguito da uno spettacolo inquietante. La trama, pur non brillando per originalità, riesce a coinvolgere nella prima parte, salvo poi diventare prevedibile e meno incisiva nel finale. Il pregio è l'eleganza visiva: fotografia, scenografia e ambientazione sono curate e suggestive, con il teatro-hotel protagonista assoluto. Il film gioca con il confine tra realtà e finzione, ma non approfondisce del tutto le sue potenzialità narrative. Più forma che sostanza, con un finale scontato: affascinante da vedere, meno da ricordare. Voto: 6

Madre Notturna (Horror/Thriller 2022) - Più dramma che horror psicologico che ambisce a esplorare la follia femminile attraverso danza, musica e suggestioni mitologiche, ma il risultato è altalenante. L'atmosfera è curata e la fotografia in formato 4:3 crea un senso di isolamento interessante, tuttavia il ritmo estremamente lento e la sceneggiatura priva di reali sviluppi rendono la visione faticosa. La trama si perde in simbolismi e introspezioni che non sempre trovano una direzione, lasciando lo spettatore con la sensazione di un'opera più estetica che narrativa. Un film che può affascinare visivamente, ma che rischia di annoiare chi cerca tensione e sostanza. Voto: 5,5

No Exit (Horror/Thriller 2022) - Un film ambientato in un rifugio isolato durante una tempesta di neve, dove cinque sconosciuti si trovano bloccati. La scoperta di una bambina rapita nascosta in un furgone dà il via a una tensione crescente, giocata tutta sull'ambiguità dei personaggi e sul tentativo di smascherare il colpevole. Il film sfrutta bene l'unità di luogo e mantiene un ritmo sostenuto, con qualche colpo di scena ben piazzato. Tuttavia, la sceneggiatura presenta alcune forzature e il finale, piuttosto grossolano, smorza l'efficacia dell'insieme. Pur non brillando per originalità, resta un prodotto solido e godibile, soprattutto se visto senza troppe pretese. Voto: 6,5

HALLOWEEN MOVIE

Carved - La zucca assassina (Horror/Commedia 2022) - Una commedia horror splatter che non si prende troppo sul serio e riesce a intrattenere con ironia e sangue. Ambientato durante Halloween del 1993, segue un gruppo di comparse bloccate in un villaggio storico, alle prese con una zucca mostruosa in cerca di vendetta. Il film alterna mockumentary e horror classico, con un'estetica retrò e colori accesi. Il regista Justin Harding gioca con i cliché del genere horror e li ribalta in chiave comica, creando situazioni assurde e divertenti. Il cast comico funziona, il ritmo è vivace e gli effetti speciali richiamano il cinema anni '80. Senza pretese, diverte quanto basta. Voto: 6

Morte a 33 giri (Horror 1986) - Un horror anni '80 diventato cult tra gli amanti dell'heavy metal, ma oggi mostra evidenti segni di invecchiamento. La trama segue il classico schema del liceale emarginato che, dopo la morte del suo idolo musicale, evoca il suo spirito per vendicarsi dei bulli. L'idea di base è simpatica, ma lo sviluppo è prevedibile e il film scivola spesso nel trash, con effetti speciali modesti e una dose di splatter piuttosto contenuta. Nonostante la recitazione altalenante e una sceneggiatura piena di cliché, l'atmosfera anni '80 più che la colonna sonora (dipende dai gusti) restano i veri punti di forza. Il film diverte se visto con spirito nostalgico e senza troppe pretese, ma per chi cerca un horror più solido e moderno, rischia di risultare poco incisivo. Un titolo che vive più di affetto generazionale che di reale merito cinematografico. Voto: 6

Terrifier 3 (Horror 2024) - Prosegue la scia splatter con Art il Clown in versione natalizia, tra massacri grotteschi e atmosfere dissacranti. Il film riduce il minutaggio rispetto al secondo capitolo, migliorando il ritmo generale, ma continua a puntare tutto sull'effetto visivo e sulla brutalità, con una trama che si fa sempre più debole e frammentata. La nuova villain risulta meno incisiva rispetto alla misteriosa bambina del capitolo precedente. Damien Leone alza l'asticella degli effetti prostetici, regalando sequenze splatter ben realizzate e visivamente impressionanti, anche se ormai prevedibili per chi conosce il tono della saga. Il film non spaventa davvero, ma diverte chi cerca un horror sopra le righe, con momenti assurdi e ironici come la scena al bar con Babbo Natale. Il finale, ancora una volta virato al fantasy, lascia spazio al prossimo capitolo, ma conferma la necessità di rinnovare la formula per evitare l'effetto déjà-vu. Un prodotto per fan affezionati, meno incisivo per chi cerca novità nel genere. Voto: 6+

venerdì 24 ottobre 2025

Horror Challenge 2025: Parte III

Post pubblicato su Pietro Saba World il 24/10/2025 Qui - Terza parte di questa ottombrina challenge a tema horror (di genere, sottogenere e varianti), anno 2025. Per questo segmento i principali protagonisti sono diavoli, cyborg/robot e killer assassini (mascherati e non mascherati), ma non mancheranno anche altri luciferini soggetti. Ricordo che la visione di suddetti film è avvenuta per la maggior parte tramite piattaforme streaming legali (e a pagamento), in alcuni casi tramite piattaforme streaming non legali. QUI il post della Challenge comprendente il Banner completo. PARTE I - PARTE II

Goksung - La presenza del diavolo (Horror/Thriller 2016) - Un horror coreano visivamente potente e narrativamente ambizioso, che intreccia dramma familiare, superstizione e inquietudine esistenziale. Il protagonista, inizialmente goffo e passivo, si trasforma in un padre disperato, offrendo un arco emotivo credibile e coinvolgente. L'atmosfera rurale e liminale amplifica il senso di smarrimento, mentre rituali esoterici e suggestioni folkloristiche arricchiscono la tensione. Tuttavia, il film soffre per un minutaggio eccessivo e una gestione dispersiva dei personaggi secondari, che indebolisce il ritmo e diluisce l'impatto. Il finale, enigmatico e aperto (con molteplici interpretazioni), lascia lo spettatore in uno stato di incertezza (amplificando il senso di smarrimento), coerente però con l'ambiguità che permea l'intera opera. Un film disturbante e magnetico, che avrebbe brillato ancora di più con un montaggio più asciutto. Ma resta, seppur ambiziosamente imperfetta, opera notevole. Voto: 7

Oddity (Horror/Thriller 2024) - Un thriller-horror irlandese sorprendente e ben confezionato, che mescola con efficacia elementi gialli, paranormali e folkloristici. La trama ruota attorno a una sensitiva cieca decisa a scoprire la verità sull'omicidio della sorella gemella, in un'ambientazione isolata e inquietante che amplifica la tensione. Carolyn Bracken è convincente nel doppio ruolo, mentre la sceneggiatura, pur semplice e non originalissima, riesce a gestire con coerenza Jumpscare (convenzionali ma funzionali), humor nero (nella gustosa parte finale) e suggestioni esoteriche come la figura del Golem. La regia di Damian McCarthy dimostra talento nel costruire atmosfera e nel dosare i colpi di scena, offrendo una visione appagante e diversa dalle solite ghost stories. Un'opera che, pur con qualche prevedibilità, riesce a lasciare il segno. Voto: 6,5

In a Violent Nature (Horror/Thriller 2024) - Slasher atipico, originale e disturbante, diretto con stile minimale da Chris Nash, che adotta il punto di vista dell'assassino per destrutturare il genere (riuscendoci). Ambientato in un bosco silenzioso e privo di colonna sonora, il film costruisce tensione attraverso lunghi silenzi e un ritmo compassato, culminando in omicidi brutali e visivamente potenti. La creatura protagonista, evocativa di Jason Voorhees ma con tratti propri, potrebbe diventare una nuova icona horror. Il finale criptico aggiunge spessore tematico, suggerendo riflessioni sul genere stesso. Un esperimento riuscito, imperfetto ma memorabile per gli appassionati. Voto: 7

Hardware - Metallo letale (Horror/Sci-fi 1990) - Esordio visivamente potente per Richard Stanley (quello di Color Out of Space per intenderci), che con pochi mezzi ma grande personalità, firma un cult cyberpunk. Ambientato in un futuro post-apocalittico sabbioso e radioattivo, il film racconta l'assalto di un cyborg autoassemblante in un appartamento blindato, dove la protagonista (una convincente, magnetica Stacy Travis) affronta una minaccia inarrestabile. La sceneggiatura è semplice e derivativa, ma compensata da un'estetica potente: fotografia monocromatica, colonna sonora industrial e atmosfere opprimenti. Tra suggestioni da Terminator e Blade Runner, Stanley sperimenta con luci, suoni e ritmo, creando un'opera imperfetta e limitata, nonché datata, ma affascinante, che ha giustamente conquistato lo status di cult. Voto: 6+

Smile 2 (Horror/Thriller 2024) - Il secondo capitolo di Smile conferma il talento visivo di Parker Finn, che alza l'asticella della regia con soluzioni più audaci e una fusione di generi ben orchestrata. L'inquietudine del primo film si affievolisce, ma viene compensata da un ritmo serrato e da momenti splatter efficaci, come l'invasione del corpo di danza. Il minutaggio è eccessivo e i Jumpscare, seppur funzionali al target teen, risultano abusati. La narrazione si appoggia su una struttura derivativa, con qualche spiegone di troppo, ma il cast è solido e il finale, pur tirato per le lunghe, regala una chiusura divertente e visivamente potente. Un sequel che intrattiene, senza sorprendere. Voto: 6

I Saw the TV Glow (Horror/Fantastico 2024) - Presentato (incautamente) come horror, in realtà più vicino al dramma psicologico, questo film si rivela un'opera ambiziosa e criptica che esplora l'identità e l'alienazione con uno stile visivo marcato. L'estetica neon, i silenzi disturbanti e le suggestioni Lynchiane creano un'atmosfera straniante, ma la narrazione frammentata e piatta, e il ritmo lento rendono difficile l'immersione. I protagonisti, poco espressivi, faticano a coinvolgere, e il messaggio allegorico sulla transizione di genere resta troppo implicito per emergere con forza. Originale nelle intenzioni, ma poco riuscito nella resa, è un film che divide e lascia perplessi. Voto: 4,5

Longlegs (Horror/Thriller 2024) - Un thriller-horror ambizioso che mescola investigazione e sovrannaturale con una confezione visiva curata e atmosfere cupe (richiamando Seven e Il silenzio degli innocenti, ma non solo). Oz Perkins costruisce un mondo inquietante, tra codici cifrati, rituali satanici e visioni disturbanti, ma la sceneggiatura fatica a mantenere coerenza e chiarezza, lasciando diversi interrogativi irrisolti. Maika Monroe è efficace ma emotivamente distante, mentre Nicolas Cage, irriconoscibile e dosato con parsimonia, regala un personaggio visivamente memorabile, anche se narrativamente sottoutilizzato. Il film promette molto e riesce a inquietare in alcuni momenti, ma non raggiunge le vette sperate (il migliore del regista rimane Gretel e Hansel), risultando più affascinante nella forma che nella sostanza. Voto: 6

venerdì 17 ottobre 2025

Horror Challenge 2025: Parte II

Post pubblicato su Pietro Saba World il 17/10/2025 Qui - Seconda parte di questa ottombrina challenge a tema horror (di genere, sottogenere e varianti), anno 2025. Per questo segmento i principali protagonisti sono vampiri, fantasmi e demoni, ma non mancheranno anche altri luciferini soggetti. Ricordo che la visione di suddetti film è avvenuta per la maggior parte tramite piattaforme streaming legali (e a pagamento), in alcuni casi tramite piattaforme streaming non legali. QUI il post della Challenge comprendente il Banner completo. PARTE I

Nosferatu (Horror/Fantastico 2024) - Il "Nosferatu" di Robert Eggers è un'opera visivamente magnetica che omaggia i capolavori di Murnau e Herzog, pur cercando una propria voce. Il regista torna all'horror dopo il sottovalutato The Northman, scegliendo di reinterpretare il mito di Dracula con grande cura estetica e atmosfere gotiche. Il Conte Orlok, reso mostruoso e inquietante da Bill Skarsgård, abbandona l'antieroe romantico per tornare a incarnare il terrore puro. La prima parte è tesa e gotica, la seconda più frammentata ma comunque suggestiva, culminando in un finale poeticamente disturbante. Fotografia, trucco e atmosfere claustrofobiche sono eccellenti, anche se la trama resta classica e il cast non sempre brilla. Pur non aggiungendo molto alla mitologia del personaggio, Eggers realizza un horror d'autore che, sebbene meno originale dei suoi primi lavori, resta un prodotto curato e coinvolgente. Un film che non era necessario, ma che si fa comunque apprezzare. Voto: 7

Neverlake (Horror/Thriller 2013) - Una fiaba nera italica che sorprende per atmosfera e ambizione. Ambientato in Toscana, il film intreccia folklore etrusco e suggestioni gotiche, costruendo un mistero che si sviluppa con ritmo sospeso e tensione crescente. La regia è elegante e attenta, con una fotografia plumbea e un accompagnamento sonoro efficace. Il cast internazionale funziona, anche se la protagonista risulta talvolta poco espressiva. La storia, originale e ben strutturata, riesce a coinvolgere senza ricorrere a cliché hollywoodiani, pur peccando in un finale troppo esplicito e didascalico, che avrebbe guadagnato in ambiguità. Nonostante qualche effetto digitale discutibile, il film resta una piacevole sorpresa nel panorama italiano, capace di evocare FulciPhenomena e suggestioni iberiche senza risultare derivativo. Voto: 6,5

The Night House - La casa oscura (Horror 2021) - Un dramma psicologico con venature paranormali che punta più sull'atmosfera che sul terrore esplicito. Dopo il suicidio del marito, la protagonista (interpretata con intensità da Rebecca Hall) indaga su un passato oscuro che si manifesta tra presenze inquietanti e simboli esoterici. La narrazione gioca con il tema del doppio e mantiene un alone di mistero, pur risultando a tratti criptica e diluita. La regia di David Bruckner dosa con intelligenza tensione e simbolismo, evitando facili spiegazioni e lasciando spazio all'interpretazione. L'ambientazione lacustre e la fotografia amplificano il senso di inquietudine. Il finale, seppur non del tutto originale, chiude con coerenza un racconto che parla di dolore, identità e abissi interiori. Un film che non punta allo spavento facile, ma lascia il segno. Voto: 6

The Innocents (Horror/Thriller 2021) - Un disturbante thriller paranormale che esplora l'infanzia come territorio ambiguo e misterioso, dove Bene e Male sono concetti ancora in formazione. Ambientato in una periferia nordica, il film segue un gruppo di bambini che scoprono di possedere poteri sovrannaturali, dando vita a dinamiche sempre più inquietanti. Il regista evita gli stereotipi dell'horror tradizionale, preferendo una narrazione rarefatta e silenziosa, dove la tensione cresce lentamente e si insinua sotto pelle. La regia è elegante, gli effetti speciali dosati con intelligenza, e il cast di giovanissimi attori sorprende per intensità e naturalezza. Pur con qualche lentezza e una sceneggiatura non sempre originale, The Innocents riesce a coinvolgere e inquietare, offrendo una visione insolita e profonda del lato oscuro dell'infanzia. Voto: 6,5

Lo squalo (Horror/Thriller 1975) - "Jaws" è un capolavoro che ha ridefinito il concetto di suspense al cinema. Steven Spielberg orchestra la paura con una regia magistrale, costruendo la tensione attraverso l'attesa e l'uso sapiente del non visto: lo squalo appare poco, ma la sua presenza è costante, amplificata dalla colonna sonora iconica di John Williams. La prima parte del film è un crescendo di ansia e inquietudine, mentre la seconda si trasforma in una lotta primordiale tra uomo e natura, con i tre protagonisti (Roy ScheiderRichard Dreyfuss e Robert Shaw) perfettamente caratterizzati e in stato di grazia. A 50 anni dalla sua uscita (motivo per cui merita di essere celebrato e visto o rivisto), e a parte che non invecchia mai, resta un'opera tecnicamente impeccabile, simbolo della paura atavica dell'ignoto e pietra miliare della cultura pop. Voto: 9

Cruel Peter (Horror 2019) - Un horror gotico che punta su atmosfere cupe e ambientazioni suggestive, con una confezione visiva curata e una fotografia volutamente tetra. La storia mescola elementi di ghost story ed esorcismo, ma soffre di una certa prevedibilità e di scelte registiche discutibili, come l'eccessivo buio nelle scene chiave, che penalizza la tensione visiva nonostante gli effetti grafici siano credibili. Il film, ambientato in una Sicilia decadente e folkloristica, cerca un respiro internazionale ma finisce per appiattirsi su modelli già visti, perdendo in originalità. Il cast è professionale ma non memorabile, e il finale lascia qualche perplessità, con snodi narrativi poco approfonditi. Pur non rivoluzionando il genere, resta un prodotto dignitoso, interessante per chi apprezza l'horror classico dalle tinte gotiche. Voto: 6

Lamb (Horror/Fantastico 2021) - Una fiaba nera islandese sospesa tra dramma, mistery e sfumature horror. Racconta la storia di una coppia segnata da un lutto, che trova conforto nell'arrivo di una creatura ibrida, metà umana e metà animale, accolta come figlia. Questo evento miracoloso sembra colmare un vuoto emotivo, ma nasconde un conflitto profondo con le leggi della natura, che prima o poi reclama ciò che le appartiene. L'opera si muove tra silenzi, paesaggi gelidi e simbolismi ancestrali, riflettendo sul rapporto tra uomo e ambiente, sul desiderio di possesso e sulla maternità negata. Stilisticamente curato, lento e rarefatto (con una fotografia che esalta l'isolamento e la tensione latente) lascia spazio ai silenzi e ai sottintesi, con un finale (seppur telefonato) disturbante e simbolico. Un'opera insolita, da vedere con sguardo attento. Voto: 6+

venerdì 10 ottobre 2025

Horror Challenge 2025: Parte I

Post pubblicato su Pietro Saba World il 10/10/2025 Qui - Prima parte di questa ottombrina challenge a tema horror (di genere, sottogenere e varianti), anno 2025. Per questo segmento i principali protagonisti sono alieni, licantropi e mostri, ma non mancheranno anche altri luciferini soggetti. Ricordo che la visione di suddetti film è avvenuta per la maggior parte tramite piattaforme streaming legali (e a pagamento), in alcuni casi tramite piattaforme streaming non legali. QUI il post della Challenge comprendente il Banner completo.

MaXXXine (Horror/Thriller 2024) - "MaXXXine" conclude la trilogia di Ti West con un comparto tecnico eccellente: regia, fotografia, scenografie e costumi sono curati nei minimi dettagli, e Mia Goth offre un'altra prova intensa e magnetica. L'ambientazione anni '80 è affascinante, con richiami al noir e all'estetica hollywoodiana dell'epoca, ma la sceneggiatura non regge il confronto con i capitoli precedenti (non riuscito a mio avviso come "X" e "Pearl", quest'ultimo lo ritengo il film migliore della saga). La trama appare frammentata, poco coinvolgente e priva di reale tensione, con un finale prevedibile e alcune idee lasciate a metà. Il film resta godibile per gli appassionati della saga, ma è il più debole dei tre, penalizzato da una narrazione che non sfrutta appieno il potenziale dei personaggi e del contesto storico. Voto: 6

Nessuno ti salverà (Horror/Sci-fi 2023) - Un riuscito esperimento di fanta-horror muto, che fonde l'home invasion con l'estetica sci-fi anni '50. Senza dialoghi, la narrazione si affida completamente alle immagini e a un sound design immersivo, dimostrando grande padronanza visiva. Kaitlyn Dever regge da sola l'intera pellicola, offrendo una performance intensa e sfaccettata, mentre affronta un'invasione aliena in una casa isolata. Gli extraterrestri, divisi in tre tipologie e dotati di poteri telecinetici, aggiungono varietà e tensione. La regia sfrutta al meglio gli effetti pratici e la fotografia valorizza l'atmosfera sospesa e inquietante. Il finale, sorprendente e divisivo, chiude con coerenza una storia che riesce a intrattenere e incuriosire, pur con qualche imperfezione visiva. Un'opera originale, silenziosa ma eloquente. Voto: 7

La cosa da un altro mondo (Horror/Sci-fi 1951) - Un film più rilevante che coinvolgente, che oggi appare datato e meno efficace rispetto al celebre remake di Carpenter. L'importanza storica è indiscutibile: è uno dei primi film a portare sullo schermo un mostro alieno, con un'iconografia che richiama Frankenstein e una tensione costruita secondo i canoni dell'epoca. Tuttavia, la verbosità dei dialoghi, la mancanza di isolamento e paranoia tra i personaggi, e una creatura poco minacciosa ne limitano l'efficacia. Il senso di pericolo è attenuato da un tono quasi scanzonato, che contrasta con l'atmosfera cupa e claustrofobica del remake. Nonostante ciò, il film conserva alcune sequenze ben girate e un ritmo che, per gli standard dell'epoca, resta godibile. Un cult da vedere per comprendere l'evoluzione del genere, più interessante che emozionante. Voto: 6+

Licantropus [Anche a colori] (Horror/Azione 2022/2023) - Lo special Marvel diretto da Michael Giacchino è un omaggio riuscito ai classici horror Universal, con un tocco vintage e una narrazione compatta. Il bianco e nero valorizza l'atmosfera. Il mix tra horror, azione e ironia funziona, e il trucco artigianale dona autenticità ai personaggi, anche se il look del licantropo può sembrare datato. La storia, semplice ma efficace, ruota attorno a una caccia al mostro che nasconde più di un segreto, e si chiude con una nota malinconica e vintage. Non spaventa davvero, ma intrattiene con stile. Un esperimento curioso e godibile. La versione a colori infine, sostanzialmente non valorizza né svilisce il prodotto, semplicemente accentua gli effetti speciali e il sangue, attenuando però le riuscite atmosfere del bianco e nero. Voto: 6+

Piscina infinita (Horror/Sci-fi 2023) - Infinity Pool è la terza prova (dopo Antiviral che non ho visto e il buon Possessor) di Brandon Cronenberg, che conferma talento visivo e atmosfere disturbanti, pur senza raggiungere la classe visionaria del padre. Ambientato in un resort di lusso in un Paese immaginario, il film parte forte con tensione, perversione e suggestioni psichedeliche, ma si perde nella seconda metà tra eccessi e confusione narrativa. L'idea dei cloni, simbolo di perdita d'identità e degrado morale, è affascinante ma non pienamente sviluppata. Ottima Mia Goth, ormai icona dell'horror d'autore. Film ambizioso, originale, ma non del tutto riuscito. Voto: 6

Psycho Goreman (Horror/Sci-fi 2020) - Una commedia horror scatenata e ironica che omaggia il cinema per ragazzi degli anni '80 e '90, mescolando fantascienza, splatter e humour nero. La storia ruota attorno a un alieno potentissimo e malvagio, liberato accidentalmente da due bambini e costretto a obbedire ai capricci della piccola Mimi, una protagonista tanto esilarante quanto inquietante. Il regista Steven Kostanski (The Void) sfrutta al meglio un budget modesto, puntando su effetti prostetici artigianali, creature gommose e un tono volutamente sopra le righe. Il risultato è un film infantile e grottesco, che diverte proprio per la sua assurdità e per il contrasto tra ultraviolenza e comicità slapstick. Non tutto funziona alla perfezione, ma l'immaginario visivo e l'energia anarchica lo rendono un piccolo cult per gli amanti del genere. Voto: 6

Inside - À l'intérieur (Horror/Dramma 2007) - Uno degli esempi più estremi e disturbanti della New French Extremity, già visti i lavori di Gens, Laugier e Aja. Diretto dalla coppia Bustillo-Maury (La casa in fondo al lago), il film racconta l'assedio di una donna incinta da parte di una misteriosa figura femminile, in una notte di Natale che si trasforma in un incubo di sangue e violenza. La sceneggiatura è minimale e spesso poco credibile, ma la regia è solida e la tensione altissima. Le due protagoniste offrono interpretazioni intense, con Béatrice Dalle inquietante e magnetica. Lo splatter è abbondante e brutale, al limite della sopportazione, ma funzionale all'atmosfera claustrofobica e disperata. Nonostante alcune forzature e un finale discutibile, resta un'opera potente e visivamente efficace, consigliata solo agli spettatori audaci. Voto: 7

Piggy (Horror/Thriller 2022) - Un film che parte da una premessa forte (bullismo, disagio adolescenziale, body-shaming) ma che fatica a mantenere la promessa iniziale. La protagonista, ben interpretata da Laura Galán, è il fulcro emotivo della storia, e alcune dinamiche familiari e sociali sono tratteggiate con gusto. Tuttavia, la sceneggiatura si muove su binari troppo prevedibili, con dialoghi poco credibili e una tensione che raramente decolla. Il passaggio al thriller/horror nel finale è timido e non sfrutta appieno le potenzialità del soggetto, lasciando l'impressione di un'occasione sprecata. Buoni spunti, ma il risultato è altalenante e poco incisivo. Voto: 5,5

Tetsuo: The Iron Man (Horror/Sci-fi 1989) - Un cult cyberpunk, un'esperienza visiva estrema e disturbante. In 1 ora si racconta la trasformazione di un uomo in macchina, attraverso un montaggio frenetico e una colonna sonora industriale. La narrazione è frammentata, quasi incomprensibile, ma il messaggio è chiaro: una critica feroce all'invasione della tecnologia nella vita umana. Girato in bianco e nero, con stop motion ed effetti speciali artigianali, Tetsuo è un incubo metallico che richiama Cronenberg, Lynch e Bergman, mescolando horror, dramma e sperimentazione. La seconda parte, più delirante e ripetitiva, può risultare estenuante, ma il film resta un'esplosione di creatività visiva e sonora. Non è per tutti, ma chi ama il cinema estremo e anticonvenzionale troverà in Tetsuo un'opera disturbante, originale e indimenticabile. Voto: 7+

Strange Darling (Horror/Thriller 2023) - Un film che gioca con la struttura narrativa, suddividendo la storia in capitoli non cronologici per confondere lo spettatore e mantenere alta la tensione. L'idea funziona in parte: se da un lato stimola la curiosità e offre qualche colpo di scena ben piazzato, dall'altro rischia di compromettere l'immedesimazione e la fluidità del racconto. La regia di JT Mollner è solida e visivamente curata, con un uso interessante del colore e del sound design. Willa Fitzgerald è magnetica nel ruolo di "The Lady", mentre Kyle Gallner regge bene il confronto. Tuttavia, la sceneggiatura presenta alcune forzature e il finale, seppur empatico, non riesce a lasciare un segno profondo. Un film intrigante, con buone intenzioni e qualche spunto originale, ma non del tutto incisivo. Voto: 6,5

venerdì 3 ottobre 2025

Horror Challenge 2025

Post pubblicato su Pietro Saba World il 03/10/2025 Qui - Avevo sempre voluto fare una challenge cinematografica, e finalmente ce l'ho fatta. Per la prima, ma probabilmente unica volta infatti, e prendendo spunto da due diverse ma simili sfide di genere unicamente horror, ho realizzato la mia personale challenge cinematografica a tema. Fondendo la mia "Horror Fest", periodicamente organizzata e che consisteva nel visionare tot opere con diversi personaggi malefici, e la classica "Halloween Challenge", mai proposta e che consiste nel visionare un film horror al giorno nel mese di Ottobre da scegliere tramite indizi obbligatori, ho dato vita alla sfida in oggetto. L'Horror Challenge per mio personale diletto organizzata non a caso in questo perfetto periodo autunnale (tra l'altro essendo Ottobre il mese horror per eccellenza, visioni e passatempi a tema anche per quanto riguardano le serie tv e i videogiochi), prevede come la sfida di cui prima, la visione di un film horror al giorno, ma la scelta del suddetto è avvenuta liberamente. Tramite liste, disponibilità di visione di siti streaming ed opportunità varie, ho così selezionato 31 opere in totale. Opere che di base trattano il genere horror ma che possono variare tra, esattamente come avveniva nelle mie "festicciole" di alcuni anni fa, vari elementi e sottogeneri, macro-argomenti e figure specifiche. Ovviamente è impossibile fare un post giornalmente, e infatti settimanalmente posterò. Dal prossimo venerdì e per le successive tre settimane difatti, pubblicherò le quattro parti facente porzione la challenge completa. In questo senso tutto il programma trovate a fine post, tra l'altro si noti un particolare interessante, tutti i banner che trovate qui e che troverete successivamente sono stati realizzati in collaborazione con l'IA. Detto questo, buona prossima visione a me (ma in verità ho già cominciato) e buona lettura e/o presa visura a voi. PARTE I - PARTE II - PARTE III - PARTE IV

venerdì 26 settembre 2025

I film del mese (Settembre 2025)

Post pubblicato su Pietro Saba World il 26/09/2025 Qui - Ecco la lista dei film visti questo mese. Scelte o meno, pellicole visionate dalle piattaforme streaming a mia disposizione (a pagamento o meno), ovvero da Netflix, Sky e Prime Video, da Mediaset Infinity (compreso Plus), Paramount Plus e RaiPlay, a infine Disney Plus, TimVision e occasionalmente YouTube. Sporadicamente anche da Apple Tv Plus, Pluto TV e siti vari (anche non legali). Lo speciale cinematografico del mese è incentrato su Yasujirō Ozu, con quattro film della sua inedita filmografia.

Anora (Romantico/Commedia 2024) - Sean Baker, che continua a raccontare quegli interstizi sociali degli USA che avevano già precedentemente caratterizzato i suoi lavori, firma un film che mescola fiaba moderna, commedia pulp e dramma familiare. La protagonista, una lap-dancer coinvolta con il figlio di un oligarca russo, attraversa un viaggio tra eccessi, promesse e scontri generazionali. Nonostante la regia solida e una performance convincente di Mikey Madison, la sceneggiatura appare debole, i personaggi secondari più riusciti dei principali, e il tono altalenante tra ironia e serietà lascia perplessi. Il film è stato premiato, ma molti lo ritengono (a ragion veduta) sopravvalutato: una confezione curata che non riesce a nascondere la superficialità narrativa e l'assenza di vera profondità. Un'opera che intrattiene, ma non lascia il segno. Voto: 6

Un film Minecraft (Fantasy/Avventura 2025) - Film infantile e povero di idee, con una trama debole e personaggi poco sviluppati. Ricorda vagamente gli ultimi Jumanji, complice la presenza di Jack Black, qui impegnato anche in momenti musicali poco contestualizzati. Jason Momoa appare in un look anni '90 discutibile. Il mondo di Minecraft è appena accennato e non viene esplorato. Battute semplici, adatte a un pubblico molto giovane. Effetti speciali discreti e ritmo sostenuto, ma il film si regge quasi esclusivamente sul carisma dei due "ingombranti" protagonisti, per il resto è inconcludente. Curioso il doppiaggio di Malgosha affidato a Mara Maionchi. Voto: 4,5

Humane (Dramma/Thriller 2024) - Film distopico e grottesco sull'eutanasia incentivata come risposta alla crisi climatica. Una idea di fondo provocatoria e originale, che ribalta il concetto di controllo demografico. Seguendo solo in parte le orme parentali, Caitlin Cronenberg esordisce con una commedia nera che mescola satira sociale e conflitti familiari, tra momenti inquietanti e dinamiche psicologiche ben tratteggiate. La narrazione alterna spunti interessanti a qualche passaggio ripetitivo e un finale un po' confuso, ma il ritmo resta vivace e il cast ben diretto. Una pellicola che, pur non mordendo sempre a fondo, offre riflessioni pungenti e una visione coinvolgente. Voto: 5,5

Golda (Biografico/Dramma 2023) - Biopic intenso su Golda Meir, premier israeliana durante la Guerra dello Yom Kippur. Diretto da Guy Nattiv, il film segue i canoni del genere ma riesce a distinguersi grazie alla magistrale interpretazione di Helen Mirren, che restituisce con finezza il lato umano e politico della "lady di ferro". La narrazione si concentra sulle tensioni interne al governo e sulle scelte difficili in un momento cruciale, con un ritmo che alterna momenti statici a passaggi più coinvolgenti. Pur non innovando nella struttura, il film offre uno sguardo potente su una donna che ha saputo imporsi in un mondo dominato dagli uomini, lasciando il segno nella storia. Voto: 6+

L'orto americano (Dramma/Thriller 2024) - Tratto da un suo romanzo, il nuovo film di Pupi Avati si muove tra thriller, sovrannaturale e dramma processuale, ma fatica a trovare un equilibrio tra i generi. La prima parte ambientata negli USA si dilunga e rallenta il ritmo, mentre il ritorno in Italia riporta la narrazione su binari più familiari al regista, pur senza risolvere del tutto i nodi della trama. Il bianco e nero dona eleganza e mistero, valorizzando le location e le atmosfere. Tuttavia, la sceneggiatura appare debole e frammentata, e la scelta dell'inespressivo protagonista non aiuta a coinvolgere. Interessante per gli appassionati del regista, ma sbilanciato e poco incisivo. Voto: 5

To Leslie (Dramma 2022) - La parabola di una donna alcolizzata che, dopo aver sperperato una vincita e abbandonato il figlio, torna nel suo paese natale per ricominciare da capo. La trama è tutt'altro che originale, ma viene trattata con sensibilità e realismo. La cittadina di provincia, ostile e malinconica, diventa lo sfondo perfetto per un percorso di rinascita che, pur nei suoi cliché, riesce a coinvolgere emotivamente. La regia esordiente è sobria e il cast offre interpretazioni solide, con Andrea Riseborough particolarmente efficace nel rendere la fragilità e la dignità della protagonista. Non è un film memorabile, ma ha cuore e sincerità, e questo lo rende degno di visione. Voto: 6

Per il mio bene (Dramma 2024) - Una donna di successo scopre improvvisamente di avere un tumore e, insieme, di essere stata adottata. Questo doppio trauma la spinge a intraprendere un percorso intimo e doloroso alla ricerca delle proprie origini. Il film affronta con delicatezza temi universali come la malattia, l'abbandono e il bisogno di appartenenza, senza indulgere in sentimentalismi. La narrazione è essenziale ma efficace, capace di evocare emozioni autentiche. Barbora Bobulova regala una prova intensa e misurata, sostenendo con forza il cuore del racconto. Un'opera sobria, che parla al pubblico con sincerità e rispetto. Voto: 6+

Maria (Biografico/Dramma 2024) - Pablo Larraín firma un biopic intimo e malinconico sull'ultima settimana di vita di Maria Callas, sola nel suo appartamento parigino, tra ricordi, visioni e interviste immaginarie. Il film si distacca dai classici ritratti celebrativi, scegliendo un tono elegiaco e introspettivo, ma a tratti eccessivamente luttuoso e lento. Angelina Jolie offre una performance sofisticata, seppur troppo costruita, mentre Favino e Rohrwacher restano in ombra. Visivamente e stilisticamente curato, affascina per atmosfera ma delude nel coinvolgimento emotivo. Meno incisivo rispetto agli altri ritratti femminili di Larraín, resta un'opera elegante ma anonima. Voto: 5

Itaca - Il ritorno (Storico/Dramma 2024) - Questa rivisitazione dell'ultima parte dell'Odissea abbandona ogni elemento mitologico per concentrarsi sull'aspetto umano del ritorno. Odisseo non è più l'eroe epico, ma un reduce segnato dalla guerra, tormentato dal senso di colpa e dalla paura di affrontare la famiglia che ha lasciato. Il film si muove in un'atmosfera cupa e realistica, dove la violenza e il dolore prendono il posto della gloria. Ralph Fiennes incarna un Odisseo vulnerabile e intenso, mentre Juliette Binoche è una Penelope austera e dignitosa. Il personaggio di Telemaco risulta meno incisivo, ma Antinoo emerge come figura sorprendentemente autentica. La regia sceglie un tono psicologico e riflessivo, con richiami alla brutalità delle guerre contemporanee. Un'opera ambiziosa, non perfetta (o emozionante), ma interessante. Voto: 6,5

Nella tana dei lupi 2 - Pantera (Azione/Thriller 2025) - Il film riprende la storia del duo Gerard Butler-O'Shea Jackson Jr., spostando l'azione in Europa per un nuovo colpo sulla Costa Azzurra. Pur mantenendo l'impianto da heist movie, il tono è più disteso e meno brutale rispetto al primo capitolo, con una dinamica da buddy movie che funziona grazie alla buona intesa tra i protagonisti. La narrazione alterna momenti più lenti a sequenze ben costruite, come la rapina e l'inseguimento finale, che mantengono alta la tensione. Il cast di supporto, con Esposito, Cerlino e Ahamdi, arricchisce il racconto senza cadere nella caricatura, e la regia si mantiene solida, puntando su un intrattenimento pulito e senza eccessi. Non ha la freschezza dell'originale, ma resta un sequel dignitoso e piacevole, capace di intrattenere con mestiere. Voto: 6

September 5 - La diretta che cambiò la storia (Dramma/Thriller 2024) - Il film ricostruisce il massacro delle Olimpiadi del 1972 dal punto di vista delle redazioni televisive, evitando sensazionalismi e concentrandosi sull'impatto umano e giornalistico/mediatico dell'evento. La tensione è palpabile, e il senso di sgomento vissuto dai giornalisti si riflette nello spettatore, che rivive l'impatto di un evento senza precedenti: il primo atto di terrorismo in mondovisione. Ottima ricostruzione d'epoca, cast efficace e sceneggiatura precisa e ritmata. Un'opera umanamente intensa e rispettosa, non cerca risposte né giudizi politici, che racconta la tragedia senza spettacolarizzarla. Voto: 7

Il seme del fico sacro (Dramma/Thriller 2024) - Un film iraniano intenso e coraggioso che racconta lo scontro generazionale e ideologico all'interno di una famiglia: il padre, giudice fedele alla legge islamica, si oppone alle figlie che aspirano a libertà e cambiamento. La prima parte è un dramma sociale potente, arricchito da veri video di protesta, che poi si trasforma inaspettatamente in un thriller teso e claustrofobico. La sparizione di una pistola innesca infatti una spirale di sospetti e interrogatori, con risvolti clamorosi. Si arriva così ad una resa dei conti, in stile western che ammicca a una autorialità che però in questi film di denuncia c'entra poco. La soluzione lascia difatti perplessi a livello di logica, e il finale convince a livello allegorico, simbolico, meno a livello viscerale. Ma nonostante la durata impegnativa, resta cinema di qualità. Voto: 7

ANGOLO VINTAGE

Inizio d'estate (Dramma/Commedia 1951) - Con una eleganza senza pari, Yasujiro Ozu racconta la vita familiare giapponese attraverso Noriko, una giovane donna divisa tra le aspettative sociali e il desiderio di libertà. Il film procede con ritmo lento e contemplativo, privo di una trama tradizionale, ma ricco di sfumature emotive. I dialoghi misurati, gli interni silenziosi e la musica armoniosa creano un'atmosfera intima e riflessiva. La bellezza del quotidiano emerge nei piccoli gesti e nei sacrifici, mentre il finale, delicato e luminoso, suggella una visione affettuosa e malinconica del cambiamento. Setsuko Hara è radiosa. Un'opera da assaporare con calma. Voto: 7,5

Viaggio a Tokyo (Dramma 1953) - Il film più compiuto di Yasujiro Ozu, un capolavoro che racconta con sobrietà, malinconia e delicatezza il distacco generazionale nel Giappone del dopoguerra. Due anziani genitori visitano i figli a Tokyo, ma trovano solo gentilezze formali e freddezza affettiva. Solo la nuora del figlio morto in guerra mostra sincera empatia. Con il suo stile minimalista, fatto di inquadrature fisse e dialoghi misurati, il regista descrive il cambiamento sociale senza giudicare, lasciando che siano i gesti quotidiani a parlare. Un'opera universale, profonda e ancora attuale, che riflette sul tempo, sulla famiglia e sull'ineluttabilità del cambiamento. Voto: 8

Crepuscolo di Tokyo (Dramma 1957) - Uno dei film più cupi di Yasujiro Ozu, dove il pessimismo permea ogni gesto. Dopo un avvio lento, si delinea il ritratto di un padre abbandonato dalla moglie, costretto a prendersi cura delle figlie in crisi: una lascia un marito violento, l’altra affronta una gravidanza inattesa. La madre, emotivamente distante, rappresenta una rottura definitiva con il passato, difficile da comprendere per una sensibilità occidentale. Non ci sono soluzioni né consolazioni, solo frammenti di umanità e gesti che rivelano dolore, rinuncia e un desiderio di ricomporre ciò che resta. Ozu, anche nella sua cupezza, lascia il segno con momenti di grande cinema. Voto: 7

Fiori d'equinozio (Commedia/Dramma 1958) - Primo film a colori di Yasujiro Ozu, segna una svolta visiva nel suo cinema, con l'uso di tonalità vivaci per accentuare il contrasto tra tradizione e modernità. Al centro della storia c'è Hirayama, padre conservatore che si oppone al matrimonio d'amore della figlia, pur dispensando consigli progressisti agli altri. Il film riflette con ironia e delicatezza il cambiamento sociale del Giappone postbellico, dove le donne appaiono più pronte al futuro rispetto agli uomini. Con il suo stile sobrio e rigoroso, Ozu costruisce una commedia sofisticata, malinconica e luminosa, che si chiude con un finale poetico e pieno di speranza. Voto: 7+