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venerdì 28 giugno 2024

Oppenheimer (2023)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/06/2024 Qui - Si può dire molto su Christopher Nolan, ma oggettivamente parlando, è un regista che ha una grande maestria tecnica, a prescindere dal gradimento dei suoi film. Affidandogli un intreccio politico ancora intrigante nonostante gli anni trascorsi, attori di calibro (con Cillian Murphy in prima linea) e le eccellenti musiche di Ludwig Göransson, il film si presenta praticamente su un piatto d'argento. Nolan, abile nel gestire diversi piani temporali, offre una sceneggiatura quasi impeccabile. Personalmente, trovo il tema del comunismo poco coinvolgente e avrei ridotto la presenza del Maccartismo, beneficiando anche la durata del film. La ricerca della perfezione può portare a dettagli eccessivi, che io chiamerei "scorie". A parte questo, è difficile trovare altri difetti. Tre ore di cinema denso e ricco di informazioni, trasformato dal montaggio in un complesso gioco di cronologie e prospettive che genera una tensione crescente e tangibile. Per chi si aspettava un film esclusivamente sulla fisica atomica, Oppenheimer si focalizza sulla figura e sull'impatto del suo lavoro, includendo il prima, il durante e le conseguenze della creazione. In sostanza, Oppenheimer conferma che il cinema di Nolan è un "prestigio" che invita alla riflessione sulle scelte morali e rappresenta un'industria in cui ogni creativo si spinge oltre i propri limiti (meritati i 7 Oscar vinti). Nolan continua a stupire: dopo l'eccesso di Tenet, ora è tornato sulla giusta via, rendendo ogni suo film un evento imperdibile, grazie a un talento che è ancora molto presente. Voto: 8- [Sky]

venerdì 13 agosto 2021

Tenet (2020)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 13/08/2021 Qui - Esperimento riuscito a metà: nel senso che Christopher Nolan ancora una volta ha voluto sperimentare qualcosa mai visto prima, nella sua fissa col tempo e le costruzioni temporali presenta qualcosa volutamente ingarbugliato e di difficile fruizione, e in questo c'è riuscito, ma non è riuscito nel successo perché aldilà del progetto ambizioso quel che resta dello spettatore a fine visione è l'inebetimento di un sonoro martellante, la sensazione del vuoto e del WTF che lascia il film (un film non riuscito ma non per il suo essere troppo complicato ma per volerlo essere per forza). Insomma dal mio punto di vista "tanto fumo e poco arrosto", i capolavori di Nolan restano altri, questo resterà un esperimento originale al quale però difficilmente ci si affezionerà. Questa volta egli infatti nel ricercare il rompicapo perfetto è uscito un po' fuori tema confezionando un prodotto certamente originale ma poco avvincente. Come se non bastasse, egli riesce a costruire un muro invisibile fra lo spettatore e i personaggi. Tutto risulta freddo, asettico, privo di umanità. Non ci è consentito empatizzare con nessuna delle vicende dei protagonisti. Potrebbe succedergli qualsiasi cosa e non ne saremmo colpiti. Al regista manca proprio la capacità di farci sentire fisicamente i corpi degli attori. Come delle bellissime statue esposte in un museo che non possono essere toccate (in questo senso la  caratterizzazione dei personaggi non è delle migliori, nonostante le ottime prove attoriali, e di tutti). La sensualità è quindi bandita, perché altrimenti tutto potrebbe risultare "vero". Lo spettatore deve quindi essere sovrastato dalla potenza di fuoco del cinema Nolaniano, ricco di budget ma povero di cuore. Dopo il bellissimo Dunkirk mi aspettavo un altro approccio dal regista inglese che con questo Tenet firma sicuramente il suo film peggiore, anche se resta una pellicola interessante e di qualità, che merita la visione. Voto: 6

giovedì 9 maggio 2019

Dunkirk (2017)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 27/02/2018 Qui - E' forse una delle storie, ma di cui si è sempre parlato poco, più importanti della Seconda Guerra Mondiale, quella della celebre evacuazione di Dunkirk, quando, agli inizi del 1940, decine di migliaia di uomini delle truppe britanniche e delle forze alleate si ritrovarono circondati dalle forze nemiche. Intrappolati sulla spiaggia, con le spalle al mare e i tedeschi che avanzavano, i soldati dovettero così affrontare una situazione caotica ed estremamente difficile. L'operazione di salvataggio che successivamente a ciò venne messe in atto però, grazie anche all'aiuto di alcuni caccia torpedinieri e anche numerose imbarcazioni civili di diversa grandezza, passò poi alla storia con il nome altisonante di "miracolo di Dunkirk". Una storia così potente non poteva essere quindi dimenticata, per raccontarla perciò serviva un grande regista, e così a tre anni dal suo ultimo film, a cimentarsi è Christopher Nolan, regista tanto apprezzato che grazie proprio a Dunkirk, film del 2017 co-prodotto, scritto e diretto dal regista britannico, riceve la candidatura a due Premi Oscar. Ma Dunkirk non è il classico lungometraggio di guerra realizzato per omaggiare un importante momento storico, ci sono infatti diversi elementi in questa pellicola, a partire dall'ambiente e dall'atmosfera, fino alla scrittura e al montaggio, che rendono il film di Nolan unico e irripetibile. Il film difatti, seppur ambientato in uno scenario di guerra (anche se non è un'immersione nei luoghi e nei tempi della guerra), non è propriamente un film di guerra, è un esercizio che tratta della vita e della morte in condizioni estreme, è un'esperienza onirica per riformulare la rappresentazione della guerra come tragedia singola e insieme collettiva, che vede soldati aggrappati sul bordo di navi rovesciate su un fianco, corpi dilaniati dalle bombe dei caccia, moli divelti da una pioggia di proiettili e ricostruiti in modo precario, tratti di mare trasformati in roghi dove bruciano decine di giovani.

lunedì 21 gennaio 2019

Interstellar (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 07/09/2016 Qui - Per colpa e per fortuna di Mediaset che la Champions è loro, sono stato costretto a mettere Premium. Fatto che mi da la possibilità di vedere tanti film e serie usufruendo di Play, per cui nonostante il poco tempo a disposizione dato che stava scadendo (nel loro catalogo oggi è l'ultimo giorno) e che durava tantissimo (l'ho visto in 3 parti) ho deciso di scegliere come primo film un gioiellino della fantascienza, Interstellar, uno dei film (del 2014) più visti e scaricati (soprattutto illegalmente) dello scorso anno. Questo perché questo incredibile e straordinario film, diretto da Christopher Nolan, uno dei registi più apprezzati e conosciuti al mondo soprattutto per la trilogia del Cavaliere Oscuro, senza dimenticare The Prestige e Inception di cui questo film ne riprende la sua natura complicata e difficile da spiegare e capire per la sua complessità, è probabilmente uno dei più innovativi film che si sia mai visto. La storia di questo film infatti (interamente scritto da Nolan insieme al fratello) è diversa e molto lontana dai soliti cliché, perché il film va oltre l'impossibile (davvero oltre), fatto che da un lato da un effetto positivo in termine estetici e visivi, meno da quello narrativo, dato che proprio per la sua ambizione (comunque alta ma accettabile) eccede troppo in paroloni scientifici non chiari o semplici da capire ma soprattutto orchestra una trama davvero particolare e difficilissima da capire alla fine. Ma nonostante ciò il film grazie anche alla colonna sonora del grandissimo Hans Zimmer, che ha ricevuto una candidatura all'Oscar (più altri due dello stesso settore), grazie alla prova ancora convincente di uno spettacolare Matthew McConaughey (e anche di tutti gli altri), e grazie alla fantastica scenografia (anch'essa ha ricevuto una candidatura) e soprattutto agli effetti speciali (vincitori invece di un Oscar) convince ed entusiasma, emoziona e diverte, almeno nella straordinaria seconda parte, perché nella prima molto non mi ha convinto. Interstellar infatti parte da un presupposto abbastanza confuso e caotico, ovvero ci troviamo sulla Terra in un tempo imprecisato (come se metterlo preclude il risultato) dove senza una spiegazione (in 160 minuti si poteva anche trovare un momento) una piaga sta uccidendo i raccolti, da diversi decenni infatti, l'umanità è in crisi da cibo e quasi tutti sono diventati agricoltori per supplire a queste esigenze. La scienza poi è ormai dimenticata, la tecnologia non esiste quasi più e addirittura ai bambini viene insegnato che l'uomo non è mai andato sulla Luna, era solo di propaganda. Tra la disperazione ormai dilagante facciamo la conoscenza dell'ex astronauta Cooper, mai andato nello spazio e costretto a diventare agricoltore, che cerca di andare avanti. Ma un giorno, grazie all'intuito della figlia scopre che la NASA è ancora attiva in gran segreto, che il pianeta Terra non si salverà, che è comparso un wormhole (una specie di Stargate intergalattico) vicino Saturno in grado di condurli in altre galassie e che qualcuno deve andare lì a cercare l'esito di tre diverse missioni partite anni fa. E sarà proprio lui nonostante le reticenze della figlia ad andare e tornare da questa missione (poiché forse una di quelle tre ha scoperto un pianeta buono per trasferire la razza umana e in quel caso è già pronto un piano di evacuazione) l'unica maniera che Cooper ha di dare un futuro ai propri figli, ma quello che lui non sa è che quel che troverà sarà qualcosa di incredibilmente assurdo e meraviglioso.