Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 05/01/2022 Qui - Charles Dickens in salsa pop. TV, Chernobyl, muro di Berlino, tutto
profuma di "anni '80" in questo film leggerissimo, natalizio,
divertente, che parte dalla messa di un "Canto di Natale" alternativo,
aggressivo, dai toni quasi apocalittici, al punto da dimenticare la
reale essenza del romanzo, per narrare una favola dai tratti surreali
che vede in Bill Murray un interprete perfetto. Quest'ultimo torna ad
occuparsi di ectoplasmi dopo "Ghostbusters", il film che lo ha
definitivamente affermato a Hollywood. Il suo Frank Cross è un
concentrato di spietatezza, senza regole morali, figlio del rampantismo
tipico degli anni '80. Gli si contrappone Eliot Loudermilk (interpretato
da Bobcat Goldthwait) che rappresenta la normalità delle cose, che si
scontra con l'arrivismo cinico di un'epoca (la fondazione umanitaria che
premia Frank Cross per il suo apporto ne è un esempio calzante). Meno
esoterismo e più sentimenti rispetto al citato film di Ivan Reitman del
1984, grazie al contributo del veterano dei favolosi anni '80 Richard
Donner (Superman, The Goonies, Arma letale) che usa tutta la sua
sapienza in termini di azione per realizzare un film dai ritmi
altissimi, diventata col tempo una commedia cult. Film leggerissimo, dal
finale scontato e moralista, ma non poteva non essere così, d'altronde è
uno dei film natalizi per antonomasia, anche se ultimamente si vede
poco in tv. Voto: 7
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