Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/07/2022 Qui - Ipocrisia e complotti
machiavellici per una graffiante satira sul lato
oscuro dell'imprenditoria (l'ambizione di un titolare di una fabbrica di
bilance, dove mantenere l'equilibrio non è solo una metafora), con un
eccellente Javier Bardem (meglio che
nelle sue ultime uscite) nei panni del capo
"paterno" che, nei momenti di difficoltà, non si lascia piegare dagli
scrupoli (imperdibili certe sue espressioni serafiche sfoggiate nei
momenti più critici o imbarazzanti). Fernando León de Aranoa, il regista
di Escobar - Il fascino del male, alterna impietosamente gag
tragicomiche e climax
ansiogeni di esilarante banalità, costruendo un
villain tanto odioso da rendersi diabolicamente simpatico. Anche se lo
script non è sempre il massimo della precisione, qualche "ritocchino" ad
hoc lo riequilibra con successo. I toni sono per lo più quelli della
commedia, il ritmo scandito
dal decorrere dei giorni della settimana e il sorriso fa spesso
capolino. Poi subentra l'aspetto del dramma ma il film rimane molto
godibile, ancorché asciutto e ha il pregio di adottare un paio di
soluzioni narrative che possono sorprendere. Un film pungente, che
diverte con intelligenza grazie a una sceneggiatura ricca di dialoghi
scritti in punta di penna, davvero riuscito. Voto: 6,5
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