Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/04/2021 Qui - Spassoso mix tra commedia e thriller/noir che parte da un presupposto tutto sommato originale (dove un "ricongiungimento" familiare porterà a galla diversi e inquietanti segreti e sorprendenti colpi di scena), molto buona la narrazione, abile nel far crescere la curiosità per una vicenda all'inizio difficilmente prevedibile, anche grazie alle prove di un cast ben scelto, con un Elijah Wood sempre più propenso a ruoli fuori dall'ordinario (perfettamente a suo agio nel ruolo dell'ingenuo figliolo, dallo sguardo sognante e indifeso del Frodo che interpretò nel Signore degli Anelli, che torna a casa dal padre, speranzoso di poter riallacciare un rapporto perduto fin dalla prima infanzia). Non mancano le parti più propriamente Pulp, quasi tarantiniane nel loro mix tra violenza grafica e umorismo nero (Ant Timpson si diverte a confezionare un mix di situazioni e stilemi paradossali, senza timore di incappare nel nonsense). Nel complesso una bella sorpresa che risulta intrigante e molto accattivante, nonché ben girato e fotografato. Suggestiva la location del film, quasi tutto girato in una casa palafitta affacciata a strapiombo sul mare, che di notte si illumina come un disco volante degli anni '60 (come commenta Norval alias Elijah Wood in una delle prime scene), un film seppur non originalissimo (in cui la tensione tende comunque e purtroppo a calare più volte) interessante e godibile fino in fondo. Voto: 6,5
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