Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/04/2023 Qui - Vicenda (amara dai risvolti tragici) di ordinaria ingiustizia che porta un affermato chef dietro le sbarre, per colpe non sue. Il regista Ciro D'Emilio descrive bene la progressiva caduta del protagonista (etichettato come criminale) e i suoi faticosi tentativi per rialzarsi. Certo, bisogna necessariamente passare sopra ad alcune semplificazioni nella procedura penale, ma è un peccato veniale e forse necessario. Il film trae giovamento dai continui rimandi temporali che sottolineano la vita precedente del soggetto e le sue asperità caratteriali che dovrà in seguito alla carcerazione per forza di cose smussare, pur mantenendo un forte orgoglio. Molto efficace l'ambientazione, che appare (volutamente?) indefinita. Molto bravi gli attori, dai protagonisti (Guido Caprino in primis) ai comprimari (l'attore serbo Boris Isakovic in primis) che formano un quadro d'insieme di qualità per un film che merita una visione. Voto: 6,5
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