Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/04/2023 Qui - Chissà che in un futuro non molto lontano non accada davvero ciò che ci mostra questo interessante sci-fi, sorta di satira sui rapporti umani compromessi dall'ipertecnologia (un dramma quando una IA guida smette di colpo di funzionare). Purtroppo tuttavia, nonostante l'atmosfera straniante ben ricostruita, l'idea di base non viene supportata in maniera adeguata: l'azione è sostituita da dialoghi sulla riscoperta delle cose anche più banali e, per quanto ciò sia funzionale allo scopo del film, alla lunga ci si annoia. Da un regista ambiguo e originale già dal nome, l'americano di origini sudcoreane Kogonada, After Yang si rivela un film dalle ottime intenzioni, ma dalla riuscita solo teorica, affossato come si rivela da una freddezza di fondo che contagia anche gli interpreti, pressoché imbalsamati a partire da un Colin Farrell pietrificato senza convincenti motivazioni. Le tematiche, in testa quella sulla inesorabilità dei cicli di vita che segna una fine anche per le macchine, sono infatti affascinanti e stimolanti, la narrazione difatti decisamente meno convincente ed appassionante. Voto: 5,5
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