Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/01/2023 Qui - Senza infamia e senza lode, questa co-produzione italo britannica. La trama non offre niente che non si sia abbondantemente già visto (sicario pentito in fuga, residenza in un angolo di mondo ostile, tentativi di redenzione) e i rapporti tra alcuni personaggi non sono approfonditi, lasciando allo spettatore un senso di incompletezza. Fortunatamente una regia ordinata (dell'italiano Francesco Carrozzini) sfrutta al meglio i paesaggi della Groenlandia, offrendo riprese suggestive, compensando così, e con la potenza delle immagini, ad una storia non particolarmente originale o appassionante (ma con un finale una volta tanto positivo). Tratto da un romanzo di Jo Nesbo (che già con L'uomo di neve deludeva parecchio), il film si segnala per le buone interpretazioni di Alessandro Borghi e della Jessica Brown Findlay, con le partecipazioni di Charles Dance e Peter Mullan. Voto: 5,5
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