Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 27/02/2021 Qui - Per la regia corretta e controllata di Dee Rees, Mudbound è un onesto melodramma in costume prodotto da Netflix, che ci catapulta negli orrori e nelle incoerenze di una nazione che ha martirizzato troppo a lungo la sua popolazione, in nome di una libertà di vita e di pensiero per troppo tempo rimaste appannaggio della sola classe dominante bianca. Un trio di attori quasi star come Jason Clarke, Carey Mulligan e Garrett Hedlund, più la cantante Mary J. Blige si impegnano lodevolmente a dare anima e corpo ognuno al loro intenso personaggio, e bravo appare pure l'attore nero Jason Mitchell nel tratteggiare con credibilità il carattere orgoglioso e fiero del suo soldato costretto a tornare in patria, ma in cuor suo distante mille miglia dal quel crogiolo di cattiveria e prevaricazione che così male lo riaccetta tra le sue redini insanguinate e violente. Peccato che questo affresco corale di notevole livello visivo paghi un sovraccarico di tematiche legate proprio ad ognuno dei personaggi, e che il ritmo non pare essere dei più fluidi e la durata, a mio parere eccessiva, non aiuta nel lasciarsi coinvolgere in tutto e per tutto. Ma pur non mantenendo tutte le aspettative, forse per eccessiva ambizione, rimane comunque un discreto film. Un film, seppur sopravvalutato (le quattro candidature all'Oscar paiono eccessive, giacché in nessuna categoria nominata sembra brillare), che vale una visione. Voto: 6+
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