sabato 27 febbraio 2021

Dio è donna e si chiama Petrunya (2019)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 27/02/2021 Qui - Donna, sgraziata, disoccupata e incompresa: Petrunya è però laureata in storia e, infatti, inconsciamente, prova a cambiare il verso della storia del suo paese in barba a certe regole medievali della religione ortodossa e ai metodi polizieschi delle autorità civili. Sembra una commedia e invece è un vero e proprio dramma sulla condizione della donna in Macedonia che, a ben guardare, non è poi così dissimile dal resto dell'Europa dove, in fondo, il potere è maschio. Il film difatti, palesa tutta la sua satira nei confronti di una realtà patriarcale, fuori dal tempo, in cui la religione pesa più dello stato e la donna è spesso relegata a semplice appendice "domestica" priva di una sua autonomia e dignità. Petruyna, goffa e stordita dagli eventi, non ci sta e nella macchina da presa della regista Teona Strugar Mitevska, palesa quindi tutta l'ipocrisia di una società balcanica fortemente oppressiva nei suoi confronti e in quelli di tutte. È un buon film questo qui, una bella storia civile messa in scena con garbata e arguta delicatezza. Una dramedy esistenziale, con annessi e connessi, diretta senza pecche e interpretata al meglio (da Zorica Nusheva in primis e da Labina Mitevska in secundis), tanto da farsi apprezzare senza incertezze. Voto: 6+

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