Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 08/02/2021 Qui - Una storia che poteva prestarsi ad un opera stucchevole e strappalacrime diventa una (riuscita) commedia sull'elaborazione del dolore dai toni più melanconici e leggeri che drammatici. Gli autori ci inseriscono i temi della modernità e della tradizione e quello dell'estirpazione delle proprie radici. Il risultato è gradevolissimo, grazie alla sceneggiatura equilibrata e ad un cast ben scelto (Awkwafina per il ruolo dell'amatissima nipote, era in Ocean's 8, Crazy & Rich e Jumanji: The Next Level, è perfetta, e sempre bravo è Tzi Ma), con una particolare menzione per l'interprete della nonna malata. Basato su una bugia vera il film di Lulu Wang è un film autentico (la bugia detta a fin di bene non è altro che un'escamotage per la famiglia di farsi carico del peso emotivo di una sentenza di morte, il nascondere la malattia è ristabilire uno squilibrio e redistribuirlo fra i propri membri, "Se una persona si ammala di cancro, muore. Ma più del cancro, uccide la paura"). Un film delicato e prezioso, illuminato dalla commovente dolcezza di Zhao Shuzhen (la nonna) e con un epilogo che rasserena. Piacevole e sincero scorre via fino ai titoli di coda, con tanta Italia nella colonna sonora, bello davvero. Voto: 7
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