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mercoledì 31 agosto 2022

Spider-Man: No Way Home (2021)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/08/2022 Qui - C'è voluto un cavallo di razza per risollevare la Marvel dopo gli ultimi un po' deludenti e/o non convincenti film, c'è voluto Spiderman, con questo godibile (decisamente più di Eternals) film, ventisettesimo dell'MCU. Con un film difficile da commentare, particolare, studiato apposta per emozionare. Un viaggio lungo 20 anni se si vuole e che verrà ricordato con l'hype più alto di sempre per un film su Spiderman. Se lo si vuole analizzare a livello narrativo non è questa gran trama (il precedente Spider-Man: Far From Home mi è piaciuto di più come scene d'azione e storia) e di sicuro ha i suoi difetti e diverse forzature di trama, ma è piuttosto un pretesto affinché succeda quello che alla fine aspettavano tutti e infilarci dentro quanto più possibile e in modo massiccio del fan service in modo da accontentare tutti, e ci riesce bene, tra l'altro sono riferimenti e trovate intelligenti e non buttate lì a caso. Una storia semplice ma condita del solito umorismo e soprattutto dall'effetto nostalgia nel rivedere i "vecchi" Peter Parker ancora in azione. Certamente è un film bulimico e qualche personaggio ne soffre immancabilmente, specie nei "cattivi" dove il rapporto è sproporzionato, però il film è divertente e tiratissimo fino alla fine. Piacevole tutto sommato e se ci sarà un nuovo capitolo sicuramente questo film offre le basi per un restyling completo ed offrire un personaggio molto più maturo. E' questo infatti un degno finale che chiude un ciclo e forse ne apre uno nuovo sull'amichevole Spiderman di quartiere. Voto: 7

martedì 30 giugno 2020

Spider-Man: Far From Home (2019)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/06/2020 Qui - A distanza di vari mesi dalla conclusione dell'ultimo (vittorioso) combattimento con gli Avengers, Peter Parker si appresta a viaggiare in direzione Europa con la sua classe. La prima tappa del viaggio di Peter è Venezia dove lo attende un mostro acquatico che viene distrutto da Quentin Beck, alias Mysterio, un nuovo possibile membro (a detta di Nick Fury) della squadra degli Avengers. Mentre Umberto Tozzi e Mina cantano sullo sfondo del volo che unisce la tratta New York-Venezia un adolescente è pronto a tornare alle prese con i classici drammi di quell'età, fra problemi di cuore che paiono irrisolvibili ma ancora più difficili da superare se ad affrontarli è un arrampica muri in perenne lotta con ogni nemico pronto a soverchiare il globo (in ogni caso anche troppo infantile diventa la storiella con la bella Zendaya). Nuovo episodio ben calato (anche senza un collegamento preciso oltre a quello inerente alla figura del padre putativo Iron Man ahimè scomparso) nel MCU (l'omaggio fatto in principio agli eroi scomparsi è tuttavia e certamente opportuno) firmato nuovamente da Jon Watts, già autore del primo e precedente reboot (qui) di Spidey (un pelino migliore di questo a parer mio), ancora presente un Tom Holland ancor più sicuro delle proprie possibilità ma che ancora una volta viene privato del ruolo di protagonista dall'antagonista di turno ovvero Quentin "Jake Gyllenhaal" Beck. Quest'ultimo, nei (efficaci) panni di un supereroe proveniente da un'altra dimensione, replica quello che in precedenza era accaduto alla presenza di Michael Keaton, capace di enfatizzare lati oscuri e giustificazioni del senso di essere diventato un villain senza rimpianti, ma solo per necessità personali. Alla stessa maniera Beck denuncia una profondità di emozioni che appartengono anche al giovane Parker, ma declinate in un'età molto più adulta e distanti dalla voglia adolescenziale di volersi divertire come ogni suo coetaneo. Ironia e molti effetti speciali (notevoli soprattutto le sequenze lisergiche del film, autentico trip fatto di illusioni, sogni e cadute) in un viaggio itinerante fra Berlino, Praga, Venezia, Londra e Parigi completano una pellicola (un plus lo merita sicuramente per le due fantastiche sequenze post titoli di coda, e per la carinissima Marisa Tomei) che fa ben sperare per il continuo della serie dell'eroe creato da Stan Lee. Con l'augurio che non si voglia nuovamente pensare a un nuovo reboot ma che si prosegua lungo la strada maestra tracciata da Watts e soci. Voto: 7+

lunedì 2 dicembre 2019

Ogni giorno (2018)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 02/12/2019 Qui
Tema e genere: Adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo teen di David Levithan.
Trama: Rhiannon è una timida sedicenne che si innamora di uno spirito misterioso che, chiamato A, cambia corpo ogni giorno. Più il sentimento che provano si fa grande, più Rhiannon e A dovranno fare i conti con cosa significhi amare qualcuno che ogni 24 ora cambia faccia e aspetto, prendendo una decisione che trasformerà le loro esistenze per sempre.
Recensione: Il sottogenere young adult educativo si arricchisce di un nuovo titolo con Ogni giorno, dopo (solo per fare qualche recente esempio) di Prima di domani. E, in comune con Prima di domaniOgni giorno ha un elemento fantasy (allora la morte della protagonista a ogni fine giornata, stavolta il trasferimento ogni maledetto giorno da un corpo all'altro di un'anima in pena) elemento che non viene spiegato e resta come dato di fatto insito al comportamento dei personaggi e non legato a una maledizione che può essere emendata cercando di capire chi ne sia l'artefice. Così, quel che accade in Ogni giorno è che i protagonisti innamorati l'uno dell'altro, nel momento in cui hanno capito e accettato il fatto che il lato maschile è soggetto a tale mutazione quotidiana (visto che si impossessa per 24 ore del corpo di un altro ragazzo o di un'altra ragazza), non cercano di porvi rimedio, di risolvere tale situazione, ma la assecondano, almeno fin quando non si rendono conto che non possono andare avanti a quel modo. Così, al contrario del bel film di Ry Russo-Young, questo film lascia un po' a desiderare. Perché la morale del film è talmente palese e grossolana che va ad inficiare molto il risultato finale, il messaggio è infatti quello "semplice" che ci si dovrebbe innamorare della persona per quello che rappresenta e che ci può dare, non per il suo aspetto fisico (eppure la nostra protagonista non neghi che "aiuti" in certe "faccende"). Certo, non si può non rimanere almeno in parte colpito dall'originalità dello script (anche se è un tema molto caro alla fantascienza e al fantasy quello di incarnarsi in un altro corpo, 10 volte meglio è Your Name.), certo, è un film comunque gradevole e che si lascia vedere, ma entusiasma poco questo Ogni giorno, piuttosto ripetitivo e per nulla originale quando si tratta di esplorare l'universo giovanile post adolescenza. La protagonista non mi convince, i dialoghi si alternano tra il serioso e l'incomprensibile, le vicende che si intrecciano non hanno grande appeal e tutto scivola via senza grande vivacità e, cosa più importante, privo della giusta carica emozionale. E insomma, nonostante un plot potenzialmente interessante, giudico questo film abbastanza ordinario nella sua caratterizzazione. Un film non assolutamente da buttare, ma si poteva fare di più, quantomeno spiegare cosa effettivamente "volasse" tra un corpo ed un altro. A descriverlo sarebbe la versione edulcorata di qualche "exorcism movie", ma non è nulla di orrorifico, anzi, regnano i buoni sentimenti pre-disillusori degli adolescenti. In tal senso, tutto già visto.