Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/11/2022 Qui - Alla quinta avventura si ragiona opportunamente sui cosiddetti "requel" imbastendo un film che vuole essere quindi sia continuo con i personaggi amati e sia un capitolo nuovo con nuovi eroi. La cosa funziona perché come insegnava Wes Craven (a cui giustamente il film è dedicato) l'importante è non prendersi mai sul serio fino in fondo, lasciando che l'identità del killer aleggi nell'aria instillando sospetti una volta su uno e una volta sull'altro. Dei tre "vecchi" chi se la cava meglio è David Arquette, mentre tra le nuove leve si segnala un dignitoso Quaid Jr. Tanto sangue, pochi veri spaventi ma la saga resta in piedi. Merito anche dei registi Matt Bettinelli-Olpin, Tyler Gillett, già in coppia in altre occasioni e con buoni risultati (si ricordi di Finché morte non ci separi), che qui oltre ad omaggiare e citare (forse addirittura eccessivamente), portano a termine il loro compito (nonostante alcuni problemini) egregiamente. Voto: 6
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mercoledì 30 novembre 2022
Scream (2022)
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venerdì 19 luglio 2019
Rampage - Furia animale (2018)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 27/06/2019 Qui
Tema e genere: Action basato sull'omonimo videogioco degli anni ottanta prodotto da Midway Games.
Trama: Un gorilla dal pelo argentato, un lupo e un rettile diventano creature mostruose a causa di un esperimento genetico andato per il peggio. Il primatologo Davis Okoye si unisce alle forze armate per impedire il disastro.
Recensione: La squadra di San Andreas, Dwayne Johnson eroe d'azione dai muscoli pronunciati e dal cuore d'oro, Brad Peyton in cabina di regia e Carlton Cuse alla sceneggiatura (insieme con Adam Sztykiel, Ryan Condal e Ryan Engle), prende il timone di un'altra produzione appartenente al filone catastrofico-fantascientifico. Una produzione che sfrutta il momento revival anni '80 per portare su schermo l'adattamento di un vecchio gioco cabinato, Rampage appunto, che offriva la possibilità di impersonare tre grottesche creature con il solo ed unico obiettivo di distruggere tutto quello che capitava a tiro. Un gioco (che non conosco ed a cui non ho mai giocato) quindi senza grosse pretese, come questo film, un film validissimo come intrattenimento trash. Nonostante una trama basilare per non dire esilissima, i sceneggiatori infatti, sono comunque riusciti ad estrarre un contenuto valido per rendere reale questo progetto e farlo approdare al cinema (lo scorso anno ovviamente). Un progetto in cui il regista, viste le fruttuose collaborazioni anche in Viaggio nell'isola misteriosa oltre a quell'altro, non può che scegliere proprio il volto del maschio alfa del cinema moderno per il suo protagonista. Con la sua prestanza fisica e l'immancabile carisma con il quale lima i suoi ruoli da duro, l'ex wrestler Dwayne Johnson diventa così il primatologo Davis Okoye. Dopo aver salvato un cucciolo di gorilla albino di nome George dai bracconieri, l'uomo cresce l'animale nel suo centro di accoglienza creando così un forte legame con esso. Quando la creatura si ritroverà a sua volta coinvolta in un incidente genetico che la vedrà ingrandirsi a dismisura, sarà compito del suo migliore amico, quello di fermarlo prima che commetta danni irreparabili alla popolazione di Chicago. Come se non bastasse, il gorilla non è l'unico animale ad aver subito una mutazione, anche un lupo ed un alligatore sono finiti vittime dello stesso trattamento e daranno manforte nella distruzione. Fortunatamente per Okoye, al suo fianco in questa missione potrà contare sull'aiuto della genetista Kate Caldwell, interpretata da Naomie Harris e sul misterioso agente governativo cui presta il volto Jeffrey Dean Morgan. Insieme questi individui dovranno fermare il prima possibile il malvagio e strampalato piano dei due fratelli a capo della compagnia che ha sviluppato il mutagene a causa di tutto questo. Tutti ingredienti ottimali insomma per un film d'azione che prometteva scintille e adrenalina per tutta la sua durata, promesse in parte mantenute. Infatti, sebbene le premesse fatte fossero ben poco invitanti, il film di e su Rampage non è da bocciare in toto. La trama piatta e semplicistica è visivamente ritagliata tutta attorno al ruolo del personaggio principale, ritagliando una cornice ben fatta, ma rimanendo comunque una base scarna utile solo per mostrare effetti speciali esagerati. Una realizzazione tecnica che diventa il lato forte, nonché vero fulcro di questo lungometraggio. Questi effetti, sono infatti veramente ben realizzati ed imponenti, nonché onnipresenti per l'intera proiezione. Tutto questo viene supportato nei momenti più calmi da un umorismo basilare che però riesce a strappare una risata nonostante tutto. Insomma, un prodotto di intrattenimento fine a se stesso e senza troppe pretese, utile a divertire e passare qualche ora di svago senza troppi pensieri.
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martedì 9 aprile 2019
Ithaca - L'attesa di un ritorno (2015)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/11/2017 Qui - Ithaca - L'attesa di un ritorno (Drammatico, USA, 2015): L'attrice Meg Ryan, ormai dimenticata come tale a soli 56 anni, ha curato la regia di questo film, tratto dal romanzo di William Saroyan "The Human Comedy". Il cast è di tutto rispetto con un grande Sam Shepard, al terzultimo film prima della sua recente dipartita, la stessa Meg Ryan, Tom Hanks in qualche breve inquadratura, Alex Neustaedter, Jack Quaid e diversi altri. Peccato che il film in questione, che parla di un quattordicenne ragazzo (di nome Omero, che ha un fratellino di nome Ulisse..) che nell'estate del 1942, nel pieno del secondo conflitto mondiale, e rimasto solo a prendersi cura della famiglia dopo la perdita del padre e il reclutamento del fratello (di cui aspetta appunto il ritorno o un qualcosa di scritto..), si assume l'onere e il dovere di consegnare telegrammi, non emoziona più di tanto, non coinvolga quasi per niente e non convinca per nulla. Anche perché nei suoi scarsi 90 minuti, nessun colpo di scena, nessuna scena "madre" ci risveglia dal torpore di seguire una storia certamente importante e delicata, ma per colpa di una regia semplicistica, poco appassionante. Senza dimenticare che fotografia, dialoghi e atmosfera seppur classici, non riescono a distinguersi da alcun altro film. Ne rimane quindi un film lineare e semplice ma abbastanza anonimo, inconcludente e poco ispirato. Voto: 5
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