Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/11/2022 Qui - Un film che senso non ha, un film personalmente deludente (mi aspettavo qualcosa il mondo, e invece sono rimasto molto deluso) ma soprattutto difficile da inquadrare, così tanto che, capolavoro o ciofeca, può essere che la verità stia davvero nel mezzo. Dopo l'interessante Raw, la regista francese Julia Ducournau prosegue nel suo tentativo di diventare una David Cronenberg al femminile, con questo lavoro che deve molto alla filmografia del suo mentore canadese, Crash su tutti, ma il film è comunque carico di influenze dal cinema estremo degli ultimi 30 anni e si predilige lo shock-value (con molti nudi e una violenza grafica elevata) allo storytelling, seguendo un plot a tratti delirante e poco chiaro, surreale e che va preso col beneficio del dubbio. I messaggi sociali passano in secondo piano a fronte dell'atmosfera lurida, e gran prova comunque della Agathe Rousselle. Si può dire che in Titane si è osato tanto, preso qualche merito ma non quanto si poteva. Sicuramente colpisce per la potenza delle immagini ma alla fine lascia (mi ha lasciato) poco o nulla. Voto: 5,5
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