Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/11/2022 Qui - Un film lineare nella narrazione, senza fronzoli o pietismi. E' quasi una cronaca di ciò che accade ad una ragazza degli anni 60 che non desidera portare avanti la gravidanza. Tema già esplorato (ad esempio in 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni, oltretutto secondo me anche superiore) incentrato sul tormento interiore e sulle sofferenze finali. La regista Audrey Diwan infatti, inquadra la protagonista costantemente e non ci risparmia nulla della sua sofferenza fisica e mentale, permettendo alla Anamaria Vartolomei una performance non da poco, coadiuvata da cast e ambientazioni adeguate. La protagonista riceve cazzotti in faccia da tutto quanto le ruota attorno e il senso di angoscia e di solitudine è permanente, a tal punto che la stessa godibilità del film ne viene intaccata. Ben fatto sicuramente ma non originale a tal punto da vincere i premi che ha vinto a mio avviso (il Leone d'oro al miglior film alla 78ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia). E' un manifesto sulla libertà delle donne, più che mai attuale, ma dargli meriti non suoi anche no. Voto: 6,5
Nessun commento:
Posta un commento