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venerdì 22 dicembre 2023

Il tuo Natale o il mio? (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 22/12/2023 Qui - Entrambi gli innamoratini hanno la stessa idea: raggiungere "a sorpresa" il proprio partner a casa dei suoi per passarci il Natale insieme, e questo dà vita a una serie di situazioni scoordinate e spesso divertenti. Pellicola tipicamente natalizia tra commedia e romance (non troppo mielosa) e nel complesso godibile sia per le situazioni paradossali (e forzate) che per il confronto tra la famiglia nobile e inamidata di lui e quella più modesta e fracassona di lei. Calcare la mano sulla comicità forse avrebbe giovato (anche perché la sceneggiatura si presta), ma tutto sommato va bene. Voto: 6

giovedì 28 novembre 2019

Alla fine ci sei tu (2018)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/11/2019 Qui
Tema e genere: Agrodolce commedia romantica sul senso del tempo e della vita.
Trama: La vita di Calvin (un ragazzo ipocondriaco, Asa Butterfield) viene stravolta quando incontra Skye (Maisie Williams) un'adolescente che soffre di una malattia terminale. La sua nuova amica lo assume per aiutarla a completare la sua lista di cose da fare prima di morire, una missione che lo costringerà ad affrontare le sue peggiori paure, e a vivere in maniera nuova l'innamoramento con la bella ma apparentemente instabile Izzy (Nina Dobrev).
RecensioneAlla fine ci sei tu è un film abbastanza intenso, toccante e commovente, da meritare apprezzamenti. Un film che non scivola (quasi) mai in inutili pietismi, evitando (quasi sempre) eccessi d'enfasi e retorica. Una storia quindi emozionante, divertente e commovente al contempo, inno all'amicizia e che celebra il senso profondo della vita. E' soprattutto, infatti, una storia di un'amicizia insolita e poco convenzionale, specie nel modo in cui scaturisce, in un malinteso di fatto e ancor più, si sviluppa, con diversi momenti simpatici, in cui fanno capolino i divertenti confronti-scontri, con i due poliziotti dal cuore tenero. Quanto più la pellicola procede, tanto più il film perde la sua connotazione leggera, collocando sullo sfondo il black humour della prima parte, acquisendo un tono decisamente più drammatico, facendo emergere l'aspetto introspettivo del racconto. Un racconto (di formazione) nel suo complesso godibile, perché discretamente tratteggiato e perciò capace di non annoiare né di lasciarsi andare a buonismi fastidiosi, dal buon impatto emotivo, ben interpretato e ben girato, che ci rammenta, come conti di più la qualità del tempo che abbiamo a disposizione, piuttosto che la sua durata. E quindi qual è il problema del film? E' che di originale ha ben poco, anzi, molte situazioni sembrano ricalcare quel gioiellino che era Quel fantastico peggior anno della mia vita, altre sembrano ricalcare i molti classici film di formazione della cinematografia statunitense degli ultimi anni, altre le classiche commedie romantiche giovanili. Insomma tutto già visto, e in misura forse migliore. Certo, ci sono alcune differenze, ma la base è quella, finale compreso. E così nonostante il film riesca ad intrattenere, e nonostante si lasci vedere, non riesce a distinguersi, risultando così solo un film sì carino ma facilmente (troppo facilmente) dimenticabile.

sabato 6 aprile 2019

Miss Peregrine: La casa dei ragazzi speciali (2016)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 03/11/2017 Qui - "Edward mani di forbice", "Il mistero di Sleepy Hollow", "The Nightmare before Christmas" sono solo alcuni dei titoli che ci hanno permesso di poterci addentrare nel meraviglioso mondo cinematografico di Tim Burton e di poterne apprezzare appieno la straordinaria originalità. Grazie anche alle sue straordinarie capacità di animatore, sceneggiatore, disegnatore e scrittore il visionario regista statunitense ha, infatti, costruito un immaginario filmico assai personale che sicuramente occupa un posto d'onore nel cuore di qualunque spettatore (di certo il mio). I suoi lavori sono come belle e raffinate fiabe dalle tinte gotiche e dalle atmosfere dark, in grado di trasportarci in mondi surreali dai quali non vorremmo più uscire. Non a caso questo è quello che accade al protagonista di quest'ultimo suo film del 2016, Miss Peregrine: La casa dei ragazzi speciali (Miss Peregrine's Home for Peculiar Children), che si ritroverà catapultato in una realtà fantastica dalla quale non vorrà più staccarsi. Jake (Asa Butterfield), un ragazzo timido ed impacciato, dopo la morte dell'adorato nonno (Terrence Stamp), seguendo gli indizi che questo gli ha lasciato, cerca di ricostruire la vita passata del nonno che aveva sempre sentito raccontare come fosse una bella favola, popolata da esseri speciali e piena di meravigliose avventure e di cui conserva solo sbiadite fotografie. Quando Jake lascia la Florida ed arriva nel Galles, viene finalmente a sapere che i racconti di suo nonno non erano solamente frutto della sua immaginazione senile e man mano che prosegue nella ricerca della verità verrà a contatto con una realtà inimmaginabile che lo aiuterà soprattutto a conoscere meglio se stesso.

domenica 13 gennaio 2019

Ten Thousand Saints (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/07/2016 Qui - Ten Thousand Saints (anche conosciuto con il titolo di 10,000 Saints) è un film drammatico (abbastanza anonimo e insulso) del 2015 diretto e sceneggiato dai coniugi Shari Springer Berman e Robert Pulcini, registi di American Splendor, che ottenne una candidatura come miglior sceneggiatura non originale ai premi Oscar 2004, e negli anni seguenti dirigono i film Il diario di una tata e Un perfetto gentiluomo, mentre nel 2011 ottengono numerose candidature ai premi Emmy per il film televisivo Cinema Verite. Il film, basato su un racconto di Eleanor Henderson, è quello che si dice "un film di formazione", in particolare di quella del protagonista Jude, un adolescente (problematico che vive con la madre adottiva nel Vermont), che dopo la morte per overdose del migliore amico Teddy (con cui "si fa" con qualsiasi cosa trova a portata di mano), si trasferisce a New York, dove vive il padre hippy Les. Qui incontrerà Johnny, fratellastro di Teddy, e soprattutto Eliza (caotica ragazza dei quartieri alti), una ragazzina rimasta incinta (di Tommy, incontrato poco prima di morire), figlia peraltro della donna con cui il padre di Jude ha una relazione. Corre l'anno 1987 e sullo sfondo di una città fatta di droghe, punk e adulti che non vogliono crescere, il ragazzo lotterà per costruirsi una propria identità. Il film è perciò lento e abbastanza noioso ma anche controverso e irritante che comincia negli anni 70 dove Jude è un bambino che viene a scoprire direttamente dal padre Leslie, senza alcun "filtro", che aveva messo incinta una vicina (e a causa di ciò si doveva l'ennesima sfuriata della madre che l'aveva cacciato di casa) e, per di più, nello stesso "colloquio", che lui (Jude) era stato adottato.