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sabato 30 luglio 2022

Durante la tormenta (2018)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/07/2022 Qui - Altra perla di Oriol Paulo che dopo Contrattempo mette in piedi un altro thriller rompicapo dal ritmo serrato e disseminato di colpi di scena. Stavolta il terreno è quello dei paradossi temporali (alla Timecrimes): complici una tempesta (Donnie Darko) e le onde elettromagnetiche (Frequency), la protagonista crea una versione alterata del presente (Butterfly Effect) e deve sistemare le cose prima che un fulmine colpisca l'orologio della scuola (Ritorno al futuro). Divertente juke box di genere che non si può non amare. Tolti infatti i punti deboli (fragilità insite in una sceneggiatura così delicata, alcuni passaggi erano sicuramente evitabili), la pellicola (produzione Netflix) è buona, molto buona, maneggia un tema delicato come quello dei viaggi nel tempo, senza risvegliare scomodi paradossi e anzi giocando con gli stessi in maniera fluida e lo fa in un'abile fusione col genere thriller che arricchisce di emozioni la visione. Bravi, molto bravi, anche gli attori, con in testa la bella Adriana Ugarte. Il finale poteva osare di più, piuttosto che virare sull'epilogo più scontato ma nel complesso: promosso a pieni voti. Non esaltante quanto il precedente, ma Oriol Paulo si riconferma abile. Voto: 6,5

mercoledì 17 marzo 2021

Una notte di 12 anni (2018)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/03/2021 Qui - Di tutte le dittature sorte in Sudamerica quella Uruguagia è tra le meno note ma non per questo la meno dispotica (stupisce il quasi disinteresse delle altre nazioni nei confronti di una repressione tanto cruenta). Il film di Álvaro Brechner analizza dodici anni di vita, anzi di non vita di tre Tupamaros catturati e segregati nelle fatiscenti prigioni del regime, tra torture e indicibili sofferenze. La quasi assenza di dialoghi costringe il regista a usare espedienti visivi per accentuare il senso dell'orrore: i primi piani dei tre sventurati per esempio, ma anche l'esasperazione di dettagli come il cunicolo angusto o l'altezza della cella, quasi a voler fare entrare anche lo spettatore. L'unica consolazione che il film ci propone è che dalle peggiori avversità possono risorgere i soggetti migliori. La parabola di Pepe Mujica, come Nelson Mandela, sta lì a rappresentarlo. Un film (basato sul libro Memorie dal calabozo. 13 anni sottoterra) schietto e intenso (momenti di grande impatto emotivo che culminano in un finale liberatorio), grazie anche al valido apporto dei tre protagonisti, tra cui spicca per notorietà Antonio de la Torre, coadiuvato dai validi Alfonso Tort e da Chino Darin (figlio di Ricardo). Una pellicola che ha il merito di aprire la mente e di raccontarci o ricordarci l'ennesima vergogna perpetrata da un regime assolutista degenerato, perverso, assassino delle più legittime individualità personali. Una pellicola solo un po' eccessivamente sbilanciata nella sua esageratamente lunga parte conclusiva, ma meritevole di attenzione e nota. Voto: 6,5

martedì 3 marzo 2020

L'angelo del crimine (2018)

Titolo Originale: El ángel
Anno e Nazione: Argentina, Spagna 2018
Genere: Drammatico, Biografico
Produttore: Agustín Almodóvar, Pedro Almodóvar, Leticia Cristi
Pablo Culell, Esther García, Axel Kuschevatzky
Matías Mosteirín, Sebastían Ortega, Hugo Sigman
Regia: Luis Ortega
Sceneggiatura: Sergio Olguín, Luis Ortega, Rodolfo Palacios
Cast: Lorenzo Ferro, Chino Darín, Daniel Fanego
Mercedes Morán, Cecilia Roth, Peter Lanzani
Luis Gnecco, Malena Villa, William Prociuk
Durata: 106 minuti

Presentato nella sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes 2018, un dramma ispirato alla storia vera
del criminale argentino Robledo Puch.