Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 27/02/2024 Qui - L'animatrice francese Céline Devaux dirige e disegna una commedia (selezionata a Cannes) fuori dagli schemi, in cui i pensieri di Jeanne (quarantenne insoddisfatta) prendono forma animata, e proprio i dialoghi interiori sono la parte migliore e divertente (pungenti e sarcastici) del film, il punto di forza che eleva la pellicola dalla banalità a cui (forse) era destinata. Infatti il modo sfacciato che l'animata coscienza decide di utilizzare per acuire quella che sembra essere una fase depressiva di Jeanne, riesce a creare una sintonia con la protagonista e con le sue insicurezze, capace di rendere la narrazione più coinvolgente di quanto potesse inizialmente sembrare (Blanche Gardin e Laurent Lafitte perfetti interpreti dei loro ruoli che a vicenda si compensano). E pur sembrando a volte confusionario (quasi irrisolto e/o senza una direzione), quest'esordio si guarda con piacere possedendo dalla sua non solo la capacità di divertire ma anche il coraggio di far riflettere su un tema, quello della depressione, proprio attraverso la possibilità di prendersene gioco. Voto: 6 [Sky]
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