Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/08/2023 Qui - Non è chiaramente un film sul mitico Michael Jordan che non compare mai in primo piano e non spiccica una parola. Ma è un film sul successo che il suo nome ha portato su di un semplice paio di scarpe. Un film che è l'ennesimo centro nella vita registica di Ben Affleck: mentre come attore continua a convincere poco (il suo presidente della Nike è un po' troppo strano ed anticonformista per sembrare credibile). La storia che racconta ha sì i classici crismi dell'American Dream ma anche la forza di esaltare la caparbietà di un uomo (un Matt Damon decisamente in parte) che aveva visto prima di altri la strada giusta da percorrere e l'intuizione di "rappresentare" il futuro campione MJ disegnandone una figura materna forte dalla chiara visione imprenditoriale (l'ottima Viola Davis). Non sarà un capolavoro di pellicola ma è un lavoro godibile, ben calato nel proprio tempo ma anche nel nostro (visto che l'impero Jordan non si è interrotto come la sua carriera cestistica, ma continua ancora oggi). Per essere un film che parla in fondo di scartoffie di mercato, di incontri e conversazioni ha un rimo travolgente che non ti lascia respiro. L'arrivare subito al punto focale senza perdersi in lungaggini è un pregio. Voto: 7
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